Sull’asse Roma-Biella altre farneticazioni leghiste per attaccare sul nulla la “babbana” Lucia Azzolina

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Farneticazioni sul nulla ne abbiamo? Come no, a iosa. Basta leggere dichiarazioni, interviste e comunicati stampa di matrice leghista sull’asse Roma-Biella. Ovvero il nulla vestito d’inchiostro, per così dire…

Gli eroi nostrani affiliati alla combriccola del semprepessimo, adesso impegnato a sciacallare sulla liberazione di Silvia Romano come se la rinascita post Covid del Paese dipendesse dal quanto si è pagato di riscatto o dal perché la cooperante italiana liberata dopo oltre 500 (CINQUECENTO) giorni di prigionia indossasse un giubbotto antiproiettile turco, tanto per cambiare se la prendo con il ministro dell’Istruzione NON biellese (ancorché residente, è sempre bene ricordarlo, che di “babbani” ormai è pieno il mondo, figuriamoci Biella) Lucia Azzolina.

In poche parole i supereroi della Lega, la bruttissima copia di quelli/e della Marvel, colpiscono ancora!

Quando non sanno cosa dire, quando proprio non hanno argomenti da bar (o da bisca…), quando non hanno altre istituzioni da vilipendere o festività rosse (sia per il calendario che per il presunto colore politico) su cui sputare e/où stipendi da aumentarsi, tirano fuori la “povera” ministra. Che, intanto, è e resta un ministro della Repubblica.

Anche perché, ‘sto giro, ad onor del vero, la gatta da pelare sulla regolarizzazione temporanea dei migranti, che sarebbe loro amato e verdissimo terreno di pascolo, se la stanno “grattando” all’interno della maggioranza PD e M5S. Boh, oramai il mondo gira proprio al contrario…

Non divaghiamo, torniamo al ministro Azzolina, perché qui abbiamo ormai abbondantemente superato la fiction, tenetevi forte, si sconfina nell’horror…

Partiamo dalla Capitale. L’onorevole Cristina Patelli, che ancora attende dal 7 febbraio di poter presentare alla Camera la sua mitologica interrogazione (rivolta guarda caso a Lucia Azzolina) in cui, da biellese, chiede il licenziamento di un maestro di scuola primaria, pure lui biellese, al secolo Roberto Pietrobon, arringa il ministro dell’Istruzione con un incipit da far tremare i polsi.

«Siamo gli unici in Europa a non riaprire le scuole fino a settembre – attacca Patelli stracciandosi le vesti -. Il ministro Azzolina non è in grado di prendere decisioni nonostante la nomina di 18 esperti. Tutto è fermo e bloccato. E mentre in Europa le scuole riaprono la Azzolina propone da settembre di ripartire con mezza classe a scuola e mezza a casa connessa digitalmente. Una follia, quando invece basterebbe assumere i tanti insegnanti precari e avere quindi a disposizione più classi con un numero limitato di alunni».

Se non fosse che l’uso della punteggiatura è sempre da apnea, verrebbe da chiedersi come, sulla scorta della geniale intuizione dell’onorevole biellese, sarebbe possibile praticamente raddoppiare il corpo docenti. È un attimo, no? Un’idea su dove trovare le coperture per queste millemila assunzioni? Ma figuriamoci. Nemmeno l’ombra.

«Il Governo e il ministro Azzolina – continua Patelli -, ove possibile e su organizzazione regionale/territoriale, dovrebbero fare in modo di far ripartire già dopo il 18 maggio l’apparato scolastico organizzando lezioni all’aperto usufruendo di strutture organizzate, dando modo ai più piccoli di tornare a socializzare e ad una vita “in itinere” (un po’ di latino non gusta, come gli odori sull’arrosto…) verso la normalità, recuperando i mesi di inattività scolastica e il contatto con le insegnanti che non può essere sostituito dallo studio da remoto».

E ora, tenetevi forte, care lettrici e cari lettori perché sta per arrivare l’acuto, quello che fa tremare la cristalleria nella credenza! «Per il ministro dell’Istruzione il capitolo scuola è chiuso fino a settembre prossimo. A meno che arrivi l’ennesimo salto mortale carpiato all’indietro che cambierà nuovamente tutto. Il ministro Azzolina cominci a fare il ministro e si assuma le proprie responsabilità».

Posto che sarebbe meraviglioso sapere in cosa sia consistito l’immane lavoro svolto dalla Patelli a Montecitorio dal suo insediamento ad oggi, forse all’onorevole leghista (come probabilmente a tanti suoi colleghi di partito) non è ancora sufficientemente chiaro che alcune decisioni non dipendono direttamente e/o esclusivamente dal ministro dell’Istruzione, ché ci sono dicasteri terzi a dover sorreggere il peso di determinate scelte: quello alla Salute, ad esempio. Esiste addirittura un ministero alla Salute? Ma dai? Sì, quello dove c’è quel tale, come si chiama? Ah, già Speranza, Roberto Speranza… E cosa diavolo c’entra lui con la scuola? Nulla, se non c’è di mezzo la salute…

Come prima cosa, si potrebbe sempre evitare di proferire idiozie. Non lo prescrive il medico. Poi, informarsi, anche. Così, tanto per evitare figuracce, una tantum (e usiamolo anche noi un po’ di latino, che fa figo e non impegna, visto che si può sempre usare Google alla mala parata!).

Adesso veniamo, finalmente, a Biella. Ve lo ricordate l’asse di cui sopra? Ecco, appunto… Dai un minimo di potere a un bimbominkia, e sei fregato. Parole random, parole randagie…

Noto per arroganza e sicumera, fondate non si sa bene su quali solide basi politico/cognitive, il suddetto bimbominkia è riuscito a far imbufalire il M5S biellese. Come mai? Semplice. Rilasciando interviste e argomentando per interposta persona, il fenomeno “parlando apparentemente in nome e per conto dell’Assessore Bessone, per continuare a muovere un becero attacco al Ministro Lucia Azzolina, continua però a raccontare solamente stupidaggini”, ironizzano i pentastellati lanieri.

E continuano: «Abbiamo compreso da tempo la sua ostilità verso il Ministro. Vogliamo solo augurarci che il dibattito sia ricondotto però ad elementi oggettivi e non a spudorate baggianate propagandistiche».

Quindi, in buona sostanza, mentre a Roma c’è qualcuno che non sa o finge di non sapere che certe decisioni NON dipendono SOLO ed esclusivamente dal ministro Azzolina, a Biella c’è chi ancora aspetta linee fantomatiche linee guida e ordinanze sugli esami di Stato. Queste ultime già diramate una settimana fa.

Pare di sentir echeggiare le querule scuse di quell’altro fenomeno leghista, l’assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che ignorava totalmente l’esistenza di una legge da nulla, quella che nel lontano 1978 (la numero 833) ha istituito SOLO il Servizio Sanitario Nazionale.

Ma non andavano a scuola, quelli della Lega? Forse è per questo che hanno tanta fretta di riaprire: il banco dei somari è sempre lì che li aspetta. Vuoto. Troppo vuoto. Horror vacui…

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