Ronco B.se. Lunedì riapre “Megamondo”, micronido appena passato in gestione alla Coop “La Famiglia”

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Passaggio di consegne al “Megamondo” di Ronco Biellese, il micronido gestito fino allo scorso anno dalla Cooperativa Tantintenti. A causa dell’emergenza sanitaria, il precedente gestore ha preferito fare un passo indietro, e ad aggiudicarsi il successivo appalto è stata un’altra cooperativa biellese: “La Famiglia”.

Lunedì prossimo, quindi, la struttura nata nel 2006 grazie ad un finanziamento regionale riapre alle famiglie del territorio, accogliendo bambini da 6 a 36 mesi. «Ad oggi sono sette le domande di iscrizione che abbiamo ricevuto – spiega il presidente della Fondazione Asilo Scuola di Ronco Biellese, Attilio Scaramal. I posti disponibili in tutto sono 15, per cui possiamo accettare ancora altri bambini. All’interno del nostro micronido vengono rispettate tutte le prescrizioni anti Covid. Anzi, a dire il vero, grazie agli spazi che abbiamo a disposizione, non siamo stati costretti a ridurre il numero massimo di iscrizioni. Cosa che invece altre strutture hanno dovuto fare per garantire gli standard di sicurezza».

L’Asilo di Ronco è una vera e propria istituzione in paese. Con i suoi centoventi anni di storia (risale al 1900) rappresenta un punto di riferimento importante per le famiglie. Lo stabile ospita infatti anche la scuola materna statale (al piano rialzato), mentre il Megamondo è situato al primo piano. I pasti per i bambini (sia del nido che della materna) sono sempre freschi e preparati in loco.

Per quanto riguarda la progettualità, «è tutto basato sull’outdoor education – afferma Francesca Guelpa, la coordinatrice delle educatrici – e sulla volontà di generare una comunità educante. L’idea è quella di coinvolgere in primis le famiglie, con le quali si condividerà la sperimentazione di questa nuova metodologia, poi la popolazione del paese, cercando di rendere partecipi anche altre realtà del territorio, come le varie associazioni. Partendo, ad esempio, da quella che gestisce il museo della terracotta. Tutto ciò ci darà la possibilità di creare e mantenere legami intergenerazionali con le tradizioni locali».

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