Leggerezza

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Ormai è consuetudine leggere sotto ogni notizia frasi tipo: “Con tutti i problemi che ci sono, voi parlate di cazzate”, “pensate a chi sta male e non ha lavoro”, “chi se ne frega, ci sono cose più importanti”, ecc.

Siamo consapevoli che ci siano problemi più seri, emergenze più gravi e situazioni imminenti da risolvere ma non è parlandone 24ore al giorno, ininterrottamente, che si risolvono. Non sono gli inutili articoli di gossip il male (nonostante alcuni siano imbarazzanti e al limite del disagio) né la soluzione.

Un po di leggerezza ogni tanto ci vuole, un po’ di svago, un po’ di relax.
Lamentarsi anche di chi non si lamenta, questo è il nuovo sport.

Secondo alcuni, online bisognerebbe solo scrivere di problemi, ansie, precarietà, in una sorta di limbo del dolore, per piangersi addosso tutti assieme, così che uniti si possa condividere il male di vivere.

C’è però una parte di mondo che nonostante non se la passi bene, vuole provare ancora a sorridere, a staccare la spina e a non pensare ai problemi per qualche minuto e, credetemi, molti stanno molto peggio di voi che vi lamentate di tutto e tutti.

Gente che non ce lo dirà mai perché magari non ha neanche la possibilità economica (a differenza dei lamentini) di condividere il proprio disagio in rete e si limita a vivere la vita giorno per giorno.
Perché Voi che chiedete ai giornali di parlare sempre e solo di Fabbriche chiuse, di povertà, di stipendi che non bastano, lo fate dal vostro smartphone o dal PC di casa, chi davvero non ce la fa, non ha ne l’uno ne l’altro.

Quindi, vivete con leggerezza ogni tanto, perché anche facendo ironia si può essere seri, senza per questo piangersi addosso.

Un sorriso per stemperare le ansie giornaliere non può che far bene mentre lamentarsi senza soluzione di continuità a lungo andare diventa solo una forma di autocommiserazione che, ai fini della ripresa, vale come uno degli articoli inutili che criticate, cioè niente!

LBCP

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