Il nuovo segretario generale del Comune di Biella potrebbe essere Serena Bolici, in arrivo (tra le polemiche) da Follonica

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Potrebbe arrivare da Follonica, in provincia di Grosseto, il nuovo segretario generale del Comune di Biella. Dal prossimo mese di gennaio, ad occupare la scrivania che fino a poco tempo fa è stata di Giorgio Musso ci sarà molto probabilmente Serena Bolici.

Quello del segretario generale è un incarico fiduciario, conferito direttamente dal sindaco, che ha la stessa discrezionalità nel revocarlo. Ecco perché, di norma, la figura professionale del segretario cambia con l’avvicendarsi delle diverse amministrazioni. Ma può anche cambiare per l’incrinarsi di quel rapporto fiduciario poc’anzi richiamato.

Pare sia proprio quest’ultimo il motivo che una decina di giorni fa ha convinto il primo cittadino di Follonica, Andrea Benini, a sollevare, dopo sette anni di onorato servizio, la dottoressa Bolici. Terminati i dieci mesi di gestione commissariale, a seguito di un provvedimento del TAR Toscana, il sindaco, rieletto a settembre, non è più riuscito a (ri)trovare con il suo segretario generale quell’alchimia che ricordava di aver lasciato prima della parentesi gestita dal commissario prefettizio.

Lo stesso sindaco Benini, raggiunto telefonicamente, anche oggi parla molto bene di Serena Bolici. Nei giorni scorsi ne ha tessuto pubblicamente le lodi in seno al Consiglio comunale, dove la sua decisione di sollevare il segretario dall’incarico è diventata pretesto di violenti attacchi politici da parte della minoranza di centrodestra (Lega in testa).

La circostanza che al primo cittadino del Comune in provincia di Grosseto proprio non è andata giù è stata, invece, la polemica innescata proprio dalla Bolici, che indispettita dal “licenziamento” ha cercato sponda tra i banchi della minoranza consiliare con una lettera di commiato dai toni molto accesi.

Ad ogni buon conto, pare proprio che la Lega biellese abbia deciso di puntare su di lei, concedendole la chance di spiccare un notevole balzo in termini di carriera (da un Comune di 20mila abitanti ad un altro grande più del doppio e, per giunta, capoluogo di provincia) e di avvicinarsi geograficamente al fratello che risiede ad Aosta.

Le qualità e le capacità professionali sono fuori discussioni, le alchimie un po’ meno.

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