Fondo regionale della non autosufficienza: un altro braccio di ferro tra l’assessore Caucino e il PD

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il testo diffuso dall’Ufficio comunicazione dell’assessore regionale Chiara Caucino (Lega) in aperta polemica con la “sinistra piemontese” sugli stanziamenti per il Fondo regionale della non autosufficienza.

In riferimento all’ennesima stucchevole polemica della sinistra piemontese, mi corre l’obbligo di chiarire quanto segue. Ancora una volta, la minoranza in Consiglio regionale non ha adeguatamente approfondito e compreso i temi di cui oggi si è discusso in IV commissione.

Ho deciso di trasferire 5milioni di euro, dal Fondo extra LEA al Fondo regionale della non autosufficienza, per imprimere maggiore equità nell’erogazione dei servizi domiciliari a favore degli anziani non autosufficienti di tutto il Piemonte.

Questo si è reso necessario perché, dei 55milioni totali del fondo extra LEA, circa 22milioni venivano erogati solo ad esclusivo beneficio della Città di Torino, senza che ciò fosse giustificabile in alcun modo.

Inoltre, la Città di Torino non subirà un taglio di 5milioni netti, come in malafede la sinistra vuol far credere, ma, dalla nuova ripartizione, riceverà oltre 1milione di euro, a cui debbono doverosamente aggiungersi circa 2milioni derivanti dal Fondo nazionale per la non autosufficienza che, per il 2020, ha previsto un incremento di risorse statali di 10milioni per il Piemonte.

Per noi, non esistono persone di serie A e di serie B, a seconda del luogo in cui vivono. Tutti i piemontesi hanno diritto di ricevere a parità di condizioni le stesse prestazioni. Questo è il principio ispiratore della nostra azione e questo è ciò che stiamo mettendo in campo per il bene di tutti i cittadini del Piemonte indistintamente.

Proprio per fornire l’evidenza di quello che sostengo, segnalo che, dalle simulazioni realizzate dagli Uffici competenti, ogni Ente Gestore vedrà un aumento significativo dei trasferimenti regionali a proprio favore, che potranno essere utilizzati per implementare i servizi domiciliari.

In particolare, il Consorzio IRIS di Biella riceverà circa 144mila euro in più e CISSABO circa 73mila. Credo che, in un momento nel quale il quadro economico è molto complesso e le risorse disponibili sono limitate, si possa trattare di una misura importante nella direzione dell’auspicabile equità che deve sussistere tra tutti i territori che compongono la nostra Regione.

 

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