Biella. Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti: dopo lo stop per il Covid riparte nelle scuole la campagna di prevenzione “A me gli occhi”

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Quest’anno l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti di Biella può finalmente annunciare la ripartenza del progetto “A me gli occhi”. Dopo più di un anno di pausa, a causa della pandemia e delle restrizioni da Covid-19, l’importante campagna che si occupa di realizzare visite oculistiche di prevenzione per i bambini delle scuole di Biella e Provincia può cominciare.

L’UICI porta avanti questo progetto da vent’anni, con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio Biella e di Croce Rossa, e grazie al contributo di alcuni privati.

Come sottolinea il presidente Adriano Gilberti, i risultati ottenuti gli anni scorsi e l’importanza della prevenzione sono i motivi cardine che stimolano a proseguire con questo grande progetto.

Il titolo “A me gli occhi” è particolarmente evocativo. Vi si può estrapolare una duplice lettura: la necessità di sensibilizzare sulla salute della vista e degli occhi, che non è da sottovalutare; ma soprattutto dare maggior considerazione e rilevanza alla prevenzione di cecità, ipovedenza e problemi oculistici.

Tali difficoltà, infatti, sono più diffuse di quanto si possa pensare: in Italia si stimano attualmente poco meno di 2 milioni di persone con disabilità visiva. Il 78% della popolazione italiana invece ha difetti visivi e spesso non si sottopone a controlli adeguati, ma rimanda il check up della vista solo quando si presentano i primi sintomi gravi, ma a quel punto il danno è fatto.

Per evitare che la salute degli occhi degeneri e si arrivi a patologie serie ed invalidanti, è importante fare prevenzione. In particolare, è fondamentale attivarla per i più piccoli.

I danni a carico dell’apparato visivo che si verificano in età pediatrica sono spesso totalmente o parzialmente recuperabili soltanto grazie ad un tempestivo e mirato controllo oculistico ed ortottico e ad un appropriato trattamento riabilitativo.

Non sempre è possibile accorgersi se i bambini presentano problemi di vista. È quindi importante sottoporli ad un’accurata visita sin dai primi anni di vita, al fine di poter evitare gravi deficit e malattie, con conseguenze irreversibili.

Proprio per questo interviene la campagna: è strutturata in visite, realizzate gratuitamente nelle scuole su Unità Mobile Oftalmica, appositamente attrezzata con screening visivo.

Gli obiettivi dello screening sono innanzitutto diagnosticare il più precocemente possibile qualsiasi deficit visivo ed ogni alterazione della motilità oculare o strabismo; e in secondo luogo indirizzare i bambini con sospetti problemi presso centri specializzati, al fine di instaurare tempestivamente il trattamento adeguato dei difetti, difficilmente recuperabili dopo la prima infanzia.

Le dottoresse Loro e Siviero, che quest’anno prenderanno parte al progetto, riportano che i principali disturbi visivi diagnosticati nei bambini sono strabismo, ambliopia e difetti refrattivi quali miopia, ipermetropia e astigmatismo.

La visita non deve assolutamente spaventare il bambino in quanto è basata per lo più sulla presentazione di immagini o figure da identificare. Bisogna quindi tranquillizzarlo e stimolare la sua curiosità affinché collabori spontaneamente.

Il primo screening della vista è raccomandato intorno ai 3/4 anni, e viene ripetuto ai 6 anni di età, periodi in cui il sistema visivo è ancora plastico e suscettibile di modificazioni e miglioramenti, se trattato correttamente.

Le visite della campagna “A me gli occhi” però coinvolgono anche i ragazzi di 11 anni, i quali spesso non manifestano apertamente a genitori o insegnati le loro difficoltà visive, per paura di dover indossare gli occhiali ed essere poi giudicati o derisi da amici e compagni.

L’Unione Ciechi di Biella ha molto a cuore il progetto, che da anni viene portato avanti con dedizione e impegno, per far sì che più patologie possibili possano essere diagnosticate e curate in tempo.

c.s.

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