Biella. Dove il consigliere comunale della Lega augura il contagio da Covid-19 a Conte e Azzolina…

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Siamo alle solite. Anche nell’emergenza di un contagio planetario, che assume giorno dopo giorno le proporzioni della pandemia, gli sciacalli della politica, invece di remare nella stessa direzione di chi si trova a dover gestire una situazione grave e assolutamente inedita, non fanno altro che gettare benzina sul fuoco e sputare veleno.

La solita vergogna, insomma. Ma con l’aggravante dovuta alla contingenza del Coronavirus.

Mentre il pessimo capo si rifugia sui quotidiani spagnoli, i bimbiminkia biellesi non sanno fare altro che prostrarsi e mettersi in scia, inalando i mefitici aliti del loro scandaloso dante causa…

Così, farneticando su Facebook (e questa non è una novità…) raccolgono commenti da denuncia, ovviamente da parte di consiglieri comunali della Lega cittadina, che non trovando di meglio da fare, nell’emergenza, augurano al premier Conte e al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina un contagio selettivo da Covid-19.

Complimenti vivissimi, consigliere Giovanni Dantonia.

Quindi, quelli che in Consiglio comunale si fanno sorprendere con le “donnine” sul display dello smartphone a seduta in corso, si permetto il lusso di giudicare chi, a Roma, si trova a dover gestire una situazione MAI vissuta prima.

Proprio mentre al sindaco Claudio Corradino arrivano messaggi di solidarietà anche da esponenti di minoranza. È il caso, per citarne uno, di Giovanni Rinaldi, ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale del M5S Biella che, dopo il primo paziente positivo all’ospedale di Ponderano, scrive al primo cittadino: “Questo è un momento difficile per tutti. Da parte mia e del M5S, e nel nostro piccolo, dal M5S Biella hai il massimo sostegno e collaborazione”.

Raggiunto telefonicamente, Rinaldi ci ha manifestato tutto il suo rammarico per l’ennesima (ormai davvero non si contano più…) figuraccia del Carroccio biellese.

Ecco, in momenti del genere, sarebbe bello se l’articolo 90 della nostra Carta Costituzionale (“Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione”) potesse essere esteso, per analogia, a chi, nella proprio funzione di rappresentante delle Istituzioni (ad ogni livello, locale o nazionale) non sia in grado di controllare la propria lingua o le proprie dita…

A partire dal pessimo capitano per arrivare all’ultimo dei galoppini.

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