Biella. Circa 400 sardine alla Fons Vitae: molta curiosità ma poche di loro vogliono un nuovo partito

0

Poteva esserci posto migliore della Fons Vitae per tenere a battesimo le sardine biellesi? Obiettivamente, no. Oggi pomeriggio, dalle 16.30 in avanti, proprio davanti al monumento che celebra la nascita e apre la strada al cuore del centro storico cittadino, circa 400 persone si sono date appuntamento per fare un po’ la conta del movimento nato a Biella sulla scorta delle sardine “capostipite”, quelle di Piazza Maggiore, a Bologna.

Poche o tante che fossero, le sardine biellesi offrivano comunque un bel colpo d’occhio. La piazza dava l’impressione di essere molto eterogenea, sicuramente in termini anagrafici, ma altrettanto trasversale e animata da spirito di partecipazione e grande curiosità: abbiamo visto persone anziane accanto a giovani poco più che ventenni, tutte accomunate dalla volontà di manifestare un pensiero divergente rispetto al mainstream dominante, nel quale, evidentemente, le sardine locali – come le sorelle di tutta Italia – non si riconoscono per niente.

«Siamo qui per curiosità – ci hanno detto tre ragazze molto giovani – e per vedere che facce hanno le sardine biellesi. Per noi essere qui è un modo per far capire che nonostante i numeri delle ultime elezione parlino molto chiaro in città ci sono tante persone che da quel voto non si sentono rappresentate».

«Sono scesa in piazza perché penso che quanto successo a Bologna circa un mese fa sia stato un vero miracolo. Credo che grazie alle sardine e alle tante piazze italiane in cui si sono ritrovate si stia piano piano riuscendo in un’impresa incredibile: far cambiare il linguaggio al “capopolo” della Lega Salvini. Questo è un grande risultato», ha affermato una donna sulla quarantina.

«Il fatto di aderire ad una forma di protesta come questa funziona da aggregante rispetto ad un determinato pensiero, è un momento di buon senso e di buone intenzioni, trasversale rispetto ad un discorso partitico», ha commentato un’altra signora un po’ più matura.

«Sono qui per curiosità – ha dichiarato un distinto signore sulla sessantina -. Questo è un movimento in fase embrionale, che non ha ancora un’identità ben definita. C’è anche un po’ di apprensione, devo dire, ma da uno sguardo superficiale mi sono fatto un’idea abbastanza positiva. Aspettiamo ancora una attimo, anche se penso che in Italia non ci sia molto tempo da perdere, tutto si muove troppo in fretta e non possiamo permetterci di rimanere indietro». 

«Credo in determinati valori: fratellanza, rispetto tra le persone e rispetto per la nostra Costituzione. Valori che penso di condividere con chi, oggi, ha deciso di scendere in piazza. Spero che l’unità d’intenti di molte persone possa aprire la strada al cambiamento, a cominciare da un modo diverso di relazionarsi con gli altri. Basta aggressività, tra i politici come tra le persone comuni nel quotidiano», ha dichiarato una giovane mamma che ha portato con sé i suoi due bambini.

Tutti (o quasi) sono d’accordo su un punto: nessuna delle sardine biellesi vuole che questo movimento di pensiero possa, un domani, trasformarsi in partito politico. «Speriamo che le sardine restino così come sono, pure!» hanno auspicato le ragazze più giovani.

«Io il mio partito ce l’ho già, non ne voglio un altro», ha concluso un’altra sardina, un po’ più attempata delle precedenti.

Per concludere, non possiamo non citare il pensiero di questa signora: «Sono rapita dalla bellezza di questa piazza. Propositivi al 100%. Spero che la navigazione continui. Controcorrente sempre. È stato interessante condividere e conoscere. Scoprire che c’è chi fa del bene e non se ne vergogna. Giovani e meno insieme contro l’indifferenza, a favore della bellezza».

Condividi:

Commenti chiusi