Raggiri ai danni degli anziani. Agenti della Polizia di Stato sventano “truffa della frutta” alle porte di Biella

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Nella mattinata di ieri, giovedì 27 maggio, una volante della Polizia di Stato ha intercettato alle porte di Biella, lungo via Trossi, un furgone Fiat Doblò dì colore bianco, il cui conducente stava consegnando alcune cassette di frutta a una persona anziana.

La scena ha subito insospettito gli agenti, poiché ricalcava il modus operandi tipico della cosiddetta “truffa della frutta”. In questo tipo di raggiri il malintenzionato, che ufficialmente esercita la vendita ambulante di prodotti ortofrutticoli, avvicina le sue potenziali vittime individuando a tale scopo passanti isolati, per lo più anziani, e spacciandosi di solito come un vecchio conoscente, per poi “regalare” alcune cassette di frutta e verdura, e quindi, mutato subito atteggiamento, chiedere in cambio somme di denaro nell’ordine di alcune decine di curo.

A questo punto, di solito, presi i soldi e lamentando la loro insufficienza per pagare tutta la merce, il truffatore si riprende quanto consegnato e si allontana trattenendo anche il denaro ricevuto.

È già successo che la vicenda sia sfociata in un vero e proprio furto con strappo: il malfattore, una volta che la vittima ha estratto il portafogli, si appropria di tutto il suo contenuto in denaro contante.

Nel caso in questione, l’anziano avvicinato dal sedicente venditore di frutta ha confermato i sospetti degli agenti, riferendo di essere stato avvicinato in modo pretestuoso, e di non avere alcuna necessità dei generi alimentari contenuti nelle cassette che il venditore gli voleva a tutti i costi propinare.

A conclusione dell’intervento, la vittima scampata al raggiro ha formalizzato una querela nei confronti del responsabile e questi, N.C., è stato indagato per il delitto di truffa tentata. Non essendo residente in questa Provincia, il truffatore (già gravato di numerosi precedenti specifici) è stato inoltre allontanato con un foglio di via obbligatorio firmato dal questore che gli vieta il ritorno a Biella per tre anni.

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