Candelo. La condotta Slow Food propone il Montébore, formaggio scelto da Isabella d’Aragona per le sue nozze

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È il più raro formaggio al mondo. È qui vicino, a un passo da noi, e rischia di sparire. “Il Montébore è un sopravvissuto, parla del passato, ha lottato per non conoscere l’estinzione, per non sparire dal mondo del gusto e della qualità. Merita rispetto, chiede consapevolezza”.

Così recitano le parole di Vallenostra, l’unico caseificio legato a qusto prezioso presidio Slow Food, eroico
produttore di questa memoria storica e culturale. La storia del Montébore è vecchia di mille anni almeno. Il primo documento risale al 1153. Ha accompagnato Isabella d’Aragona e il suo sposo Gian Galeazzo Sforza che nel ‘400 lo offrirono alle loro nozze celebrate da Leonardo Da Vinci.

A quei tempi erano diversi i produttori. Fino alla seconda guerra mondiale, quando furono decimati. Rimasero solo due donne custodi della sua produzione e nel 1997 grazie al Progetto di Filiera Casearia della Comunità Montana Valli Curone Grue Ossona e Valli Borbera e Valle Spinti, approvato dalla Comunità Europea, si è cercato di recuperare l’antica ricetta.

Oggi prodotto dal caseificio Vallenostra con latte crudo vaccino e ovino ha un sapore che grazie a un attento lavoro di recupero delle tecniche e analisi sensoriali, ci può riportare al suo gusto originario, facendoci compiere un viaggio nella storia e facendoci percepire tutta la sua forza, la sua tenacia nel voler sopravvivere e la sua avvolgente burrosità al tempo stesso.

Purtroppo, a causa di difficoltà e alti costi di produzione rischia nuovamente di scomparire ma il caseificio Vallenostra grida aiuto e lancia una campagna per salvare questo formaggio. Tanti sono i suoi sostenitori. È stato anche portato all’attenzione del Parlamento Europeo in quanto bene culturale che andrebbe tutelato e da poco possiamo anche noi contribuire alla sua sopravvivenza: adottando una pecora di Montébore.

Chi contribuirà, come ricompensa riceverà il «cesto dei prodotti di qualità» in occasione della festa di ringraziamento in cui allevatori, produttori, pecore e le persone che le hanno adottate si incontreranno sui pascoli per trascorrere una giornata insieme.

A Biella avremo l’occasione di poterlo incontrare e degustare martedì 30 aprile a Candelo, al Centro le
Rosminiane, nel corso di un incontro con il produttore, Roberto Grattone, e la condotta Slow Food Tortonese, sua custode.

La serata vedrà protagonisti altri prodotti speciali del Tortonese: a fianco del Montébore, due formaggi
tipici del territorio, Cadetto di Montébore e Mongiardina, abbinati a la “Bella di Garbagna” (delzioso durone di colore rosso brillante) in agrodolce e la confettura di “Fragola di Tortona” entarmbi presidi di
Slow Food.

Non mancheranno in accompagnamento i vini più tradizionali di Tortona, il Timorasso e la Barbera dei
Colli Tortonesi di Luigi Boveri. Un’occasione unica, da non perdere, proprio come il Montebore.

Per info e prenotazioni: 015.253.67.28 prenotazione@prolococandelo.it | condotta@slowfoodbiella.it

Comunicato stampa Condotta Slow Food Biella

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