Biella. Campagna elettorale al dunque ma c’è ancora tempo per l’on. Bresso, pro Cavicchioli (e pro domo sua)

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Ultimi giorni di campagna elettorale prima del voto di domenica prossima 26 maggio. Dopo il passaggio in città di molti big, volti noti e meno noti, tutte le liste biellesi si stanno preparando alla resa dei conti, al verdetto dell’urna. L’unico inappellabile.

Dopodomani, mercoledì 22 maggio, però, ci sarà ancora tempo per un “passaggio radente” dell’onorevole Mercedes Bresso (europarlamentare del Partito Democratico ed ex presidente della Regione Piemonte dal 2005 al 2010), a Biella per sostenere la candidatura del sindaco uscente, Marco Cavicchioli. Peraltro, lei stessa è in corsa per la riconferma a Bruxelles.

Abbiamo approfittato dell’occasione per porre all’onorevole Bresso alcune domande che cercano di sondare la possibilità di una fertile declinazione del trinomio (spurio?) Europa-Regione-Città di Biella.

L’Europa, negli ultimi cinque anni, è stata messa a dura prova: sovranismi e populismi hanno offuscato l’ideale di Europa dei Popoli. Quali sono oggi le priorità?
Quelli che si stanno concludendo sono stati cinque anni di legislatura europea difficili e significativi. Abbiamo dovuto far fronte alla Brexit e all’ondata sovranista che si è diffusa sul territorio europeo. L’impegno è stato enorme, anche perché tante sono le responsabilità che ho avuto. Sono stata Coordinatrice per il Gruppo S&D nella Commissione Affari Costituzionali (AFCO) e ho lavorato alla stesura del Rapporto Bresso-Brok che è stato la base della posizione del Parlamento europeo sui 60 anni della firma dei Trattati che hanno fondato la Comunità europea. Questa legislatura la ricorderò anche per la grande soddisfazione che ho avuto di essere nominata Vicepresidente del Gruppo S&D – responsabile degli affari economici e sociali – un ruolo che mi ha permesso di contribuire alla stesura del Report sull’equità sostenibile, un documento che ridisegna la nostra posizione per un futuro sostenibile, che tenga insieme persone e ambiente. L’ondata sovranista e populista, però, non si ferma con gli slogan o con i post sui Facebook, ma con politiche mirate che rispondano alle reali esigenze dei cittadini. L’Europa ha bisogno di persone forti e determinate, che siano capaci di portare avanti i grandi ideali dell’Unione europea, di costruire gli Stati Uniti d’Europa e di portare le necessità dell’Italia a livello europeo. Ci vogliono persone che siano in grado di rappresentare i territori e di portare le esigenze di questi territori in Europa. Io credo che i nostri obiettivi per la prossima legislatura debbano essere quattro: 1) lavorare per un’Europa federale leggera che rispetti le diversità e che lasci agli Stati le proprie competenze, ma che regoli le questioni principali e possa rappresentarci tutti insieme; 2) che abbia attenzione per le politiche sociali senza lasciare indietro nessuno e che investa sui territori; 3) che ci protegga dagli effetti negativi della globalizzazione; 4) che sia un modello nella lotta al cambiamento climatico. Mi ricandido per continuare il lavoro che ho già portato avanti in questi anni.

Il Turismo è uno dei grandi asset di sviluppo regionale. Anche qui a Biella, dopo la crisi del tessile, se ne parla molto, ma in concreto cosa può fare l’Unione europea per il rilancio del Turismo nella nostra Regione e qui in città?
L’Unione europea ha portato avanti politiche attive per il rilancio turistico e ha finanziato progetti turistici di rilievo attraverso i fondi europei. In Piemonte, per esempio, attraverso il restauro della Reggia di Venaria abbiamo portato moltissimi turisti sul territorio, un progetto finanziato con i fondi europei. L’Europa però ha finanziato anche percorsi di formazione specifica: nei casi in cui è necessaria la riqualificazione di manodopera specializzata in ambiti che sono andati in crisi si può utilizzare il Fondo Sociale Europeo per percorsi di formazione rivolti al Turismo. Non solo però, perché si potrebbe lavorare per creare delle reti turistiche europee. Allo stesso modo, come ci sono le vie dei pellegrini che collegano la Francia alla Spagna, noi potremmo pensare di creare percorsi simili che si rifacciano alla nostra storia e ai nostri territori. Dobbiamo pensare a un turismo transeuropeo capace di dimostrare che l’Europa c’è sempre stata. Su progetti di questo tipo, che attraversano più Stati membri, è possibile ottenere dei finanziamenti europei.

A livello nazionale, lo sappiamo tutti, ci sono sempre meno trasferimenti da Roma, le risorse scarseggiano e sembra che la coperta sia sempre troppo corta. In questo contesto, i fondi europei sono una risorsa essenziale per i territori. Come vi si può attingere?
I fondi europei destinati alle Politiche sociali e alle Politiche regionali sono “regionalizzati” e in questi anni hanno rappresentato per il Piemonte e per la maggior parte degli enti locali piemontesi l’unica possibilità di investimento. Nella prossima tornata abbiamo aumentato le risorse a disposizione del nostro Paese, visto che l’Italia ha subito una grossa crisi; sulla base dell’esperienza del passato, abbiamo raddoppiato i fondi per le politiche urbane; abbiamo esteso l’esperienza dell’agenda urbana alle zone montane, rurali e periferiche: in questo caso abbiamo votato una risoluzione specifica per l’adozione di un’Agenda per le zone montane, rurali e periferiche. Inotre abbiamo introdotto per la prima volta un fondo dedicato.

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