Biella. Assessorato alle Politiche Giovanili e “Mi Nutro di Vita”, una partnership contro i disturbi del comportamento alimentare

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Forse non tutti sanno che in Italia i disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappresentano la seconda causa di morte tra gli adolescenti dopo gli incidenti stradali. Nel nostro Paese sono oltre 3 milioni le persone affette da questo tipo di patologia e più di 3.500 sono i decessi certificati all’anno.

Anche per anoressia e bulimia, vale sempre l’inossidabile parola d’ordine “prevenzione”. Riconoscere il problema e intervenire tempestivamente garantisce maggiori possibilità di guarigione.

A partire da queste ultime considerazioni e conoscendo i dati regionali, che sono altrettanto allarmanti, a Biella è nata l’Associazione “Mi Nutro di Vita”. Sensibilizzazione, ascolto e formazione (tramite sportello ma anche gruppi di ascolto dedicati ai familiari) sono i pilastri sui quali si muove il sodalizio composto da volontari che hanno avuto esperienza diretta della malattia. “Mi Nutro di Vita” ha anche attivato nei mesi scorsi una proficua collaborazione con il Comune di Biella, per il tramite dell’Informagiovani.

Oggi pomeriggio, nella Sala consiliare di Palazzo Oropa, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della progettualità che nasce da questa partnership. L’assessore alle Politiche Giovanili, Gabriella Bessone, ha ricordato il suo incontro con i referenti dell’Associazione: un anno fa, il 31 gennaio 2020, nel corso del convegno dal titolo “La famiglia e i disturbi alimentari”, organizzato al Museo del Territorio Biellese dall’Associazione “Dedalo”.

In quel contesto furono gettate le basi della futura collaborazione, anche con altre associazioni legate al mondo dei giovani (comprese alcune società sportive) e delle famiglie. Quell’esperienza ha rappresentato il crogiolo all’interno del quale hanno preso forma alcune importanti iniziative: in primis, un Tavolo multidisciplinare sul tema dei DCA che ha lo scopo di creare una rete forte e stabile sul territorio biellese per intercettare i casi “sospetti” e intervenire con tempestività.

Il primo incontro del Tavolo si è svolto il 20 luglio scorso (sempre a Palazzo Oropa) alla presenza di numerosi insegnanti, educatori, operatori sociali, psicologi, rappresentanti di enti, associazioni e società sportive. Da quel primo appuntamento è emersa la volontà comune di creare momenti che garantissero una formazione specifica sul tema.

Il percorso formativo è curato dai professionisti di Foof for Mind srl di Torino, che da anni si occupa di sensibilizzazione e informazione sui temi della prevenzione sia in ambito pubblico che privato. Sulla scorta di questa esperienza, si è pensato di istituire la “Giornata del Fiocco Lilla”, prevista per il 15 marzo (in quell’occasione il Battistero verrà illuminato di lilla), per promuovere in ambito locale la Giornata nazionale, che si svolge proprio in quella data, e la Giornata mondiale, che ricorre il 2 giugno.

Altrettanto qualificante è l’attivazione di collaborazioni con le scuole del territorio e l’organizzazione di convegni, eventi e momenti di formazione rivolti agli adulti: genitori, insegnanti, formatori, istruttori sportivi ma anche medici di base e pediatri.

Sì, anche pediatri, perché come ha ricordato l’assessore regionale Chiara Caucino, anche lei presente alla conferenza stampa (insieme a Sebastiano Ruzza e alla rappresentante dell’Informagiovani di Biella), l’età media dei giovani toccati dal problema dei DCA si sta abbassando pericolosamente, fino a colpire i bambini della scuola primaria.

Per coinvolgere le scuole superiori, si è pensato anche ad un concorso (dedicato agli studenti dei Licei “G. e Q. Sella” e “Avogadro”) per la realizzazione del logo della “filiale” biellese di “Mi Nutro di Vita”, costola locale dell’Associazione nazionale nata nel 2011 a Pieve Ligure per volontà di un papà che aveva da poco perso la figlia, affetta da gravi problemi di salute conseguenti alla bulimia.

Oltre alle attività già calendarizzate, è in fieri tutta una progettualità che ha lo scopo di far conoscere alla collettività biellese le patologie legate ai disturbi del comportamento alimentare, in modo che possano emergere in tempo per essere trattate con successo, ma anche per contrastare lo stigma sociale che spesso colpisce sia i malati che le loro famiglie d’origine.

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