Bi.T, ovvero quello che non siamo

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Creare un giornale è un po’ forse come generare un figlio e, come nel caso di un figlio, noi abbiamo tantissime speranze e pochissime certezze. Nel suo articolo di fondo il nostro Direttore chiarisce ciò che vorremmo essere. Se ci saremo riusciti spetterà a voi lettori stabilirlo.

Quello di cui siamo assolutamente certi è ciò che non vogliamo essere. Non vogliamo essere la cassa di risonanza di nessuno, se non della vostra esigenza di onestà, trasparenza, veridicità. Non ci paga nessuno, non siamo foraggiati da nessuno in modo palese od occulto. Non siamo figli di elezioni imminenti, non teniamo a battesimo liste o partiti politici. Quindi ci possiamo permettere di dire a noi stessi, prima ancora che a voi, come stanno veramente le cose.

Non crediamo che sia importante che voi leggiate cosa pensiamo di un determinato argomento e di una qualsivoglia notizia. Siete perfettamente in grado di formarvi un’opinione in modo autonomo. Nostro compito è fornirvi tutti gli elementi per esprimerla, quella opinione. Non saremo portatori sani di fake news ed anzi ci piacerebbe essere gli anticorpi naturali di ogni notizia manipolata o rivista, sia pure con le migliori intenzioni.

Tra i miei Maestri ho avuto la fortuna di avere Norberto Bobbio: privilegio dei miei capelli ingrigiti. Più volte, a lezione, l’ho sentito dire: “Che una certa squadra ne abbia battuta un’altra nell’incontro di calcio della scorsa settimana, è un fatto. Le ragioni per le quali la prima ha vinto e la seconda ha perso, possono essere oggetto di opinione, dall’arbitro venduto alla superiore capacità atletica, ma il risultato non può formare oggetto di opinione perché è un fatto”.

Il problema è forse che oggi proprio i fatti si piegano alle opinioni. La realtà non quale è ma quale vorremmo che fosse. Una realtà à la carte, soggetta ad essere modellata con gli ingredienti più svariati: dal desiderio di denigrare l’avversario, in puro stile fake news, fino alla realtà edulcorata forse con l’intento di educare, non si sa bene chi e perché. Bene, chi cerca in noi questo tipo di servizio, non ci legga. Non lo troverà.

Massimo Maria Tucci

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