Associazionismo contro la ludopatia. Lettera ai sindaci piemontesi: “No all’abrogazione della legge regionale”

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ACLI Piemonte, Gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei Focolari e Slot Mob lanciano un appello ai sindaci piemontesi affinché si affianchino alla mobilitazione di queste settimane per convincere il Consiglio regionale a non abrogare la legge regionale 9/2016 sulla ludopatia.

“La legge regionale n. 9 del 2016, approvata all’unanimità, è stato un traguardo di civiltà – scrivono le associazioni piemontesi – che ha posto il Piemonte all’avanguardia nella prevenzione della ludopatia e ne ha fatto un esempio per le altre Regioni.”

“L’emergenza coronavirus ci ha consegnato il volto dell’Italia migliore, capace di donazione estrema al servizio del bene comune e della salute pubblica. Il disastro della pandemia è il segnale di un necessario cambiamento nel campo delle scelte economiche, senza cedere al ricatto occupazionale, inevitabile se non si ha il coraggio della riconversione produttiva, in linea con la nostra Costituzione: l’articolo 41 ribadisce che la libera iniziativa privata «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».”

Le associazioni propongono ai sindaci di approvare nei rispettivi Consigli comunali il testo di una mozione da rivolgere al Consiglio regionale “affinché la legge 9/2016 non venga abrogata e affinché si trovino risposte diverse al problema occupazionale seguito all’applicazione di tale legge.”

ACLI Piemonte, Gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei Focolari e Slot Mob chiedono che sindaci e Consigli comunali, siano impegnati in prima linea per il benessere dei cittadini, testimoniando al Consiglio Regionale la preoccupazione per la volontà di abrogare la legge in vigore.

Ecco di seguito il testo della lettera inoltrata agli amministratori pubblici piemontesi.

Stim.mi Sindaci,

le nostre associazioni, impegnate da anni sul fronte della lotta alla ludopatia, si uniscono a quanti chiedono che non si receda da una legge, la n. 9 del 2016, attenta alle persone e alle famiglie più fragili, per la quale il Piemonte si distinse in tutta Italia.

È mobilitato con noi il Movimento Slot Mob, che ha dato vita a eventi in più di 220 città italiane, il primo dei quali proprio nella nostra Regione, a Biella, nel 2013, quindi in altre, fra cui Torino, nel 2016. Mentre si premiavano locali virtuosi “no slot” si richiamava l’esigenza che vanno favorite le relazioni delle persone con le persone e non con macchine programmate per sfruttare le loro debolezze.

La legge n.9 del 2016, approvata all’unanimità, è stato un traguardo di civiltà che ha posto il Piemonte all’avanguardia nella prevenzione della ludopatia e ne ha fatto un esempio per le altre Regioni.

Il 23/07/2020 è stata presentata al nostro Consiglio Regionale la proposta di legge 99, tendente a modificare la normativa abrogando l’attuale legge, che ha positivamente funzionato in questi anni.  Dal buio di questi mesi non si può uscire tornando indietro.

Per questo, signor Sindaco le chiediamo di aggiungere il suo Comune a quelli che chiedono al Presidente Cirio e a tutta l’Assemblea Regionale di ascoltare l’appello nostro e di tanti, a cui uniamo quello del Movimento Slot Mob, affinché la legge 9/2016 non venga abrogata e affinché si trovino risposte diverse al problema occupazionale seguito all’applicazione di tale legge.

Per questo le proponiamo uno schema di mozione che il suo Consiglio potrà approvare, nel solco di azioni analoghe già messe in atto di propria iniziativa da alcune delle nostre città.

E’ importante che voi Sindaci e i vostri Consigli, impegnati in prima linea per il benessere dei vostri cittadini, possiate testimoniare al Consiglio Regionale la preoccupazione per la volontà di abrogare la legge in vigore.

L’emergenza coronavirus ci ha consegnato il volto dell’Italia migliore, capace di donazione estrema a servizio del bene comune e della salute pubblica. Il disastro della pandemia è il segnale di un necessario cambiamento nel campo delle scelte economiche, senza cedere al ricatto occupazionale, inevitabile se non si ha il coraggio della riconversione produttiva, in linea con la nostra Costituzione: l’articolo 41 ribadisce che la libera iniziativa privata «non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana».

Se riterrà di aderire potrà rispondere a questa mail, in modo da tenere traccia dell’impegno assunto sul tema dalle Amministrazioni piemontesi.

Grazie per l’attenzione e per la possibilità di lavorare insieme per il bene comune.

ACLI Piemonte, Gruppo Abele, Libera Piemonte, Movimento dei Focolari e Slot Mob.

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