Trivero. Santuario della Brughiera: oltre 10mila fedeli all’anno, ma ci sono margini di crescita

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Il Santuario della Brughiera guarda al futuro e prosegue la sua opera di rilancio. Ora l’obiettivo è farsi conoscere sempre di più anche oltre ai confini biellesi. «Il Santuario della Brughiera è in piena espansione. Ora pensiamo a farlo conoscere anche oltre ai confini biellesi», è il motto del rettore don Dino Lanzone.

Era il 1997 quando gli venne conferito l’incarico di rilancio del luogo di culto dall’allora monsignor Giustetti. Oggi la Brughiera ha una proprietà di 160mila metri quadrati e ogni anno accoglie una media di oltre 10mila fedeli alle messe del fine settimana. Numeri che fanno capire il lavoro fatto in questi anni.

Don Dino Lanzone

«Tanto è stato fatto – ha spiegato sabato don Lanzone incontrando i giornalisti -, ma non bisogna fermarsi. Occorre migliorare prima di tutto la viabilità e renderla più sicura per chi arriva alla Brughiera. Proprio all’ingresso del Santuario arrivando da Trivero ci sono due incroci vicini, uno dei quali quasi cieco. Occorre pensare a una maggiore sicurezza».

E poi ci vogliono spazi. «I parcheggi attuali possono ospitare un centinaio di vetture – riprende – oltre a tre pullman sulla via principale, ma abbiamo bisogno di altro spazio». Sempre sulla viabilità c’è anche la questione illuminazione: «Salendo da Barbato alla Brughiera è buio pesto, ma i lampioni ci sono. Speriamo che torni la luce in fretta».

In oltre vent’anni di rettorato don Dino Lanzone con il Consiglio di Amministrazione del Santuario, i volontari e gli Amici della Brughiera ha saputo cambiare volto a un luogo di culto che in pochi conoscevano.

Si è passati dalle poche centinaia di presenze degli anni Novanta alle messe a ormai quota 10mila fedeli all’anno. Un movimento che ha permesso anche a questo angolo di Triverese di svilupparsi economicamente.

«Il Santuario è proprietario del ristorante albergo “Il Castagneto”  che è dato in gestione – riprende il sacerdote -, ma tutto attorno alla Brughiera sono sorti ristoranti, agriturismi e strutture ricettive che richiamano persone e danno lavoro».

Proprio per quanto riguarda l’albergo ristorante “Il Castagneto”, che continua a essere attivo, il Santuario ha aperto un bando per affidarlo in gestione. Immerso nel verde e situato a poche decine di metri dalle due chiese del Santuario della Brughiera la struttura ricettiva gode di una splendida vista sulla pianura sottostante.

La struttura turistica si inserisce nel piano di rilancio del Santuario della Brughiera avviato oltre vent’anni fa che ha portato il luogo di culto accogliere ogni anno migliaia di fedeli provenienti da tutta Italia.  Proprio per questo il futuro gestore dovrà presentare un programma di valorizzazione de “Il Castagneto” puntando su uno sviluppo turistico compatibile alle caratteristiche del luogo: oltre all’ospitalità e alla ristorazione dovrà garantire condizioni di benessere a valenza sociale.

Le domande vanno presentate entro aprile.

Il Santuario della Brughiera

Fa parte della proprietà del Santuario anche l’ostello che si trova lungo il sentiero della transumanza, utilizzato da scout, ma anche dalle famiglie per trascorrere settimane di vacanza o il fine settimana.  Ma cosa ha spinto don Dino a prendersi in carico il Santuario della Brughiera?

«Credo i ricordi di bambino. Abitavo a Premarcia di Crocemosso e ogni domenica salivo con mia mamma alla Brughiera, era molto devota alla Madonna. Dopo essere stato sacerdote a Trivero per anni mi è venuto spontaneo proseguire la mia attività alla Brughiera».

Dal 1997 ad oggi lavori ne sono stati fatti: le chiese sono state sistemate, è stato realizzato l’altare estivo tra le due chiese, sono state introdotte alcune feste significative come l’Affidamento dei bambini alla Madonna che richiamano famiglie anche da fuori provincia.

«Ora la missione del Santuario – conclude don Lanzone – è proprio quella di farsi scoprire non solo dai biellesi, ma anche dai fedeli oltre i nostri confini».

NOTIZIE STORICHE
Nell’Ottocento il Santuario venne collegato con la parrocchiale di Bulliana tramite una significativa Via Crucis le cui cappelle furono affrescate dal pittore Avondo di Varallo nel 1835. Antonio Ciancia di Caprile (1822-1890) infine, dipinse le rimanenti e restaurò quelle dipinte in passato dall’Avondo.

Dagli inizi del ‘900 seguì un periodo di stasi. Il 18 Ottobre 1997 Mons. Massimo Giustetti, Vescovo di Biella, affidò all’attuale Rettore don Dino Lanzone, coadiuvato da un Comitato Promotore, il compito di rilanciare il Santuario della Brughiera.

Presto iniziarono ingenti opere di restauro che incontrarono grande consenso e generosità da parte di enti, industrie e privati. Il Vescovo di Biella Mons. Gabriele Mana il 7 Ottobre 2002 eresse la Brughiera a Santuario Diocesano costituendolo persona giuridica pubblica.

Il 23 Agosto 2004 il Santuario per D.M. è costituito “Ente ecclesiastico civilmente riconosciuto”. Dal 28 gennaio 2009 i pellegrini, in seguito al vincolo spirituale stabilito tra il Santuario e la Basilica Papale di Santa Maria Maggiore in Roma, possono usufruire di speciali indulgenze plenarie.

c.s.

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