La Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo, aperta dal 1987, non smette di stupire turisti i visitatori di passaggio, biellesi inclusi. Più volte, durante l’ultima stagione di aperture ordinarie e straordinarie nel corso 2022, se n’è avuta conferma.
L’ultima occasione, domenica 6 novembre nell’ambito dell’evento “Ruote nella storia”, organizzata dall’ACI di Biella, oppure il 16 ottobre per le Giornate del FAI o ancora nel corso dell’estate l’importante evento di nomina del Comune di Rosazza tra i Borghi più belli d’Italia. Anche gruppi e scolaresche che visitano Rosazza e la cellula ecomuseale sono notevolmente aumentati.
Per la Casa Museo è un risultato davvero degno di nota l’aver raggiunto i mille visitatori nell’arco del 2022: tanto interesse è motivo d’orgoglio per l’Associazione formata da volontari e dalle donne del Gruppo “Valëtte an Ĝipoun”, che con costanza curano la struttura, la presidiano e accompagnano i visitatori fornendo notizie, aneddoti e racconti di tradizioni e di fatiche legate alla vita di montagna.
Ulteriore occasione per divulgare la cultura locale e la conoscenza della Casa Museo dell’Alta Valle del Cervo è offerta dal Kiwanis Club Biella “Victimula Pagus” che giovedì 17 novembre ha organizzato a Palazzo Boglietti (ore 19.30), una cena benefica (a favore di AIL BIELLA Clelio Angelino) mettendo al centro la cultura e le donne della Bürsch.
In tale occasione sarà possibile ascoltare racconti delle Valëtte, immergersi nell’ambiente attraverso le splendide immagini di Linda Tugnoli e infine gustare durante la cena piatti della tradizione valligiana.
Per adesioni è possibile contattare l’Avv.to Motto al numero 338.2023190, oppure la Dott.sa Piera Valeggia allo 015-472332.
ESTATE 2022, bilancio più che positivo
La Casa Museo dell’alta Valle del Cervo traccia un bilancio più che positivo dell’estate 2022: le aperture estive domenicali nell’ambito della Rete Museale Biellese, seguite dalle operatrici Noa e Fiorella, aiutate nei mesi di luglio e agosto da Valëtte an Ĝipoun e volontari, hanno portato circa 500 presenze.
Ci sono state alcune aperture straordinarie in concomitanza di eventi organizzati dal Comune di Rosazza (bandiera dei Borghi più Belli d’Italia, Notte dei desideri, Giornate del FAI) o in occasione degli eventi La Valle dell’Acqua, che ha fatto registrare altre 300 presenze in totale.
Se già durante l’estate sono stati ospitati vari gruppi in orario extra domenicale (Soroptimist, gruppo non vedenti, eccetera per un totale di più di 100 persone), l’autunno è stato caratterizzato dall’ospitalità sia verso i gruppi che visitano il paese che delle scolaresche.
«A settembre – comunicano dalla Casa Museo – abbiamo ospitato la 1ª media di Pralungo mentre all’inizio di ottobre un bel progetto del circolo didattico di Vigliano Biellese ha fatto conoscere la realtà valligiana a cinque classi di 3ª media. Speriamo che sia solo l’inizio di quella che è in fondo la nostra vocazione principale, ovvero raccontare ai giovani la storia e le tradizioni del nostro e del loro passato».
Durante tutto l’anno continuano le collaborazioni con il Centro di Documentazione Alta Valle del Cervo “La Bürsch”, il progetto “La Valle dell’Acqua”, il lavoro di catalogazione degli oggetti e il continuo contatto con il pubblico attraverso i canali social su Facebook e Instagram. Di tutto questo si occupa l’ omonima Associazione che dal 1987 ha creato e mantenuto viva e vitale l’istituzione museale.
«Servirebbero naturalmente più teste e più braccia per sollevare i volontari dai tanti compiti – sottolineano dal direttivo dell’Associazione –, ma sarebbe d’aiuto anche il poter contare su un maggior numero di soci, che attraverso il versamento costante della quota annuale, si tratta della modica cifra di 10 euro, poterebbero ossigeno alle sempre sparute finanze (per associarsi, basta visitare il sito www.casamuso-altavalledelcervo.it). I tanti commenti lusinghieri dei visitatori ci spronano a continuare nella divulgazione della storia e delle tradizioni della Bürsch attraverso il viaggio nei 14 ambienti che compongono la Casa Museo. Lo stupore negli occhi dei bimbi o il compiacimento dei visitatori più anziani valgono davvero i piccoli o grandi sacrifici delle ore trascorse a raccontare la nostra storia nella sede museale di Rosazza in via Pietro Micca 25».