Presa in carico di pazienti fragili, l’unione fa la forza: in campo ASL Bi, Iris, Cissabo e Città di Biella

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“La presa in carico della fragilità. Un ponte tra sanità e sociale” è il titolo dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di oggi, lunedì 2 dicembre, nella sala convegni dell’ospedale di Ponderano e che ha visto come relatori i rappresentanti dei quattro enti territoriali interessati: ASL Biella, IRIS, CISSABO e Comune di Biella.

Un’occasione per fare il punto sui servizi e le attività messe in campo dai quattro attori nella gestione delle persone più fragili, che vivono quotidianamente situazioni di disabilità e/o di non autosufficienza. «Come Asl Biella – ha sottolineato il Commissario Diego Poggio –  siamo sempre stati convinti che l’assistenza che forniamo ai nostri pazienti non possa prescindere da un dialogo costante con il territorio, con quella comunità che spesso dispone di ulteriori competenze per poter fare da raccordo tra ciò che offriamo noi sul piano clinico e ciò che deve poi trovare continuità nella vita di ogni giorno. È quello che stiamo realizzando attraverso il piano cronicità, ma è al tempo stesso una visione di azione in cui vi è la consapevolezza che oggi la nostra popolazione di riferimento non solo è sempre più anziana, ma a tale fragilità fisica si accompagna spesso anche una fragilità sociale. È quel tipo di fragilità che accentua ancor di più la sofferenza e che, proprio per questa ragione, va intercettata e gestita nel modo giusto».

Proprio dalla sinergia tra IRIS, CISSABO, Città di Biella e ASL Bi nasce lo Sportello Unico Socio Sanitario (SUSS), aperto all’interno del “Degli Infermi” lo scorso 23 ottobre. Si tratta di una struttura aperta tutti i giorni per fornire assistenza e orientamento ai cittadini. Uno sportello “fisico” che ha l’obiettivo di fornire un modello unico al territorio biellese, avvalendosi di personale specializzato che a breve sarà affiancato anche da volontari, grazie al coinvolgimento attivo del cosiddetto terzo settore.

Sempre nell’ottica di fornire risposte pronte e adeguate alle necessità dei cittadini, e sempre all’interno dell’ospedale, è stato attivato il CAVS, ovvero la struttura dedicata alla Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria. Si tratta di una struttura di degenza temporanea afferente alla rete dei servizi distrettuali che si avvale di “professionisti dell’accoglienza” (assistenti sociali e OSS, ma a breve ci saranno anche gli educatori) in grado di attivare percorsi individuali personalizzati.

Anche in questo caso, l’obiettivo precipuo è quello di informare e orientare i biellesi nelle situazioni in cui ci sia necessità di cure ulteriori per pazienti le cui condizioni sanitarie e/o socio assistenziali non consentano un immediato rientro al proprio domicilio.

L’inserimento nel CAVS ha una durata normalmente prevista in 15 giorni, con possibilità di proroga fino ad un massimo di 60 giorni per anno solare. Per l’inserimento nella struttura vengono contattate le infermiere “Care Manager”, che hanno il compito di attivare il percorso autorizzativo. Percorso che viene chiuso (con l’autorizzazione o il diniego della stessa) dai Nuclei di Continuità Assistenziale. Il 18 novembre scorso sono stati accolti i primi due pazienti.

A completare il mosaico assistenziale, c’è anche la nuova Casa della Salute di Cossato, che merita una trattazione a sé.

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