Mongrando. A quattro anni dalla scomparsa, la giunta Filoni chiede verità per Giulio Regeni

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Sono passati quattro anni da quel maledetto 25 gennaio del 2016, giorno in cui, in Egitto, venne rapito il giovane ricercatore italiano Giulio Regeni. Il suo corpo senza vita fu rinvenuto nove giorni dopo, il 3 febbraio, nei pressi di una prigione dei servizi segreti egiziani.

Sono passati quattro anni e la verità sulla sua scomparsa non è ancora venuta a galla.

Hanno provato in tanti a penetrare la cortina di omertà che avvolge questa triste vicenda, a fare luce su una morte che sembrava dover diventare un caso di Stato, con i rapporti tra i due Paesi che rischiavano di sfilacciarsi. Ma poi – si sa – il tempo fa il suo lavoro, l’opinione pubblica viene irretita da problemi più vicini, cogenti, da verità più urgenti. E la polvere degli anni copre i fatti, offusca la memoria, sedimenta, stratifica…

Capita spesso. Gli unici a non dimenticare mai sono i genitori di Giulio Regeni. Che hanno tutto il sacrosanto diritto di sapere cosa sia capito a loro figlio quel maledetto 25 gennaio del 2016. Solo nel cuore di un padre e di una madre quel desiderio di verità non può che rimanere vivo, almeno fino a quando verranno accertate le responsabilità di un gesto tanto efferato quanto infame.

Oggi come allora, a condividere la battaglia della famiglia Regeni, oltre ad Amnesty Inernational, Antigone e Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, c’è il Comune di Mongrando. Oggi come allora il sindaco Antonio Filoni e la sua maggioranza chiedono a gran voce “Verità per Giulio Regeni”.

L’Amministrazione mongrandese, si legge sul comunicato stampa diffuso oggi, giovedì 23 gennaio, esprime “vicinanza al papà Claudio e alla mamma Paola” e si unisce “con convinzione” a tutte le iniziative che sono state organizzate per la giornata del 25 gennaio in tutta Italia.

La richiesta di far luce sulla morte di Giulio Regeni, così come la solidarietà ai genitori del giovane ricercatore da parte di Antonio Filoni e della sua squadra sono state simbolicamente ma icasticamente rappresentate alla cittadinanza di Mongrando con l’affissione di due manifesti sulle porte d’ingresso della casa comunale.

«Lo avevamo fatto già nel 2016, quando approvammo un ordine del giorno in Consiglio comunale con il quale chiedevamo verità e giustizia per Giulio Regeni – ricorda il primo cittadino -. E ancora oggi siamo al fianco dei suoi genitori. Crediamo, come affermano loro, che il governo debba avere la forza di compiere un atto concreto, ovvero ritirare l’ambasciatore italiano dall’Egitto. Faccio personalmente un appello perché non si spengano i riflettori su quella che ritengo una delle pagine più brutte della nostra storia recente. Giulio è figlio di tutti noi italiani!”

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