Democratiche Biellesi contro l’assessore regionale Marrone (FdI): si è inventato la “mancetta” per le prime 100 donne che non abortiranno

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dalle Democratiche Biellesi che tornano sul tema delle politiche antiabortiste, antitetiche al dettato della Legge 194, messe in atto dalla giunta regionale del Piemonte. Indice puntato, in particolare, contro l’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone (FdI, chi l’avrebbe mai detto…), che secondo quanto affermato dalle Democratiche Biellesi starebbe finanziando con denaro pubblico le associazioni pro vita e consentendo loro l’accesso nei consultori per convincere le donne a desistere dall’interruzione di gravidanza.

Inoltre, e questo è davvero patetico, l’uomo di punta della destra piemontese ha deciso di impegnare 400mila euro del bilancio regionale per “premiare” le prime 100 donne che rinunceranno all’aborto: misura a dir poco anacronistica, che di sicuro non risolve i problemi delle donne, ma contribuisce, al contrario, a rafforzare la tipica, vetusta visione patriarcale del gentil sesso che tanto piace alle italiche destre.

Assistiamo all’ennesimo tentativo di mettere in discussione una Legge delle Stato, la 194, fortemente voluta dalle donne per esigere il diritto ad una maternità responsabile e ad un accompagnamento nelle scelte, sia per le donne che per gli uomini che vogliono diventare genitori consapevoli, e che devono trovare nei consultori personale adeguato, formato e preparato.

Esiste una Legge dello Stato, la 194 appunto, che necessita di un’applicazione in tutte le sue parti e siamo stanche di assistere ai continui boicottaggi. L’assessore regionale di FdI Marrone sta privilegiando le associazioni pro vita elargendo loro denaro pubblico, per convincere le donne a non abortire, garantendo anche la possibilità, a queste associazioni, di poter entrare nei consultori per parlare con le donne.

Cosa si aspettano le donne da parte degli assessori della giunta regionale?

Il rispetto delle Leggi dello Stato e investimenti certi nei Consultori, nella formazione del personale, nell’aumento di operatori dedicati: medici, ostetriche, educatori, assistenti sociali e sanitari, psicologi  che scarseggiano ovunque e sono spesso sottoposti ad alto turnover, tutto questo affinché la Legge 194 possa essere applicata nella sua interezza.

Invece  assistiamo a pesanti ingerenze nelle decisioni che spettano alle donne in primis. In questi giorni abbiamo assistito alla ridicola fuga in aula a Torino dei consiglieri di FDI che, dopo aver fatto propaganda con i loro emendamenti non hanno avuto il coraggio di metterci la faccia e sono scappati davanti ad un’aula piena di donne.

Alessandra Musicò e Rita De Lima

Di che parliamo?

L’uomo di punta della destra regionale, di FDI, Maurizio Marrone sta cercando di elargire una mancetta patriarcale, con soldi pubblici (400mila euro), destinati alle prime 100 donne che accetteranno di non abortire e che quindi riceveranno ognuna 4mila euro. Soldi che non risolvono i problemi delle persone ma squalificano e sviliscono le donne una volta di più. Le donne, al contrario, non hanno bisogno di elemosine ma di servizi, di lavoro, non precario, di continuità assistenziale.

Pertanto noi Democratiche Biellesi chiediamo che, nel pieno rispetto della legge 194, i soldi dello Stato siano utilizzati per rafforzare i servizi pubblici, per aumentare il personale formato e competente dei consultori, per poter fare prevenzione, corretta informazione, supporto alle giovani coppie, contraccezione gratuita alle giovani donne.

La vita che nasce non ha bisogno di essere strumentalizzata. 

Le Democratiche Biellesi
Alessandra Musicò – referente
Rita De Lima – vice

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