Covid-19. “Sfortunati perché non abbiamo avuto focolaio autoctono”, Luigi Icardi e liste di collocamento per comici e cabarettisti…

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Dell’inadeguatezza, avevamo scritto in tempi non sospetti, quando il Covid-19 non era ancora planato nemmeno nei nostri peggiori incubi notturni. Ma oggi, al tempo del Coronavirus, ci viene il sospetto che la Lega, per comporre le liste elettorali dell’ultima tornata, abbia attinto a piene mani da altre liste, quelle di collocamento per comici e cabarettisti disoccupati o in cerca di primo impiego.

Dal semprepessimo a scendere, è tutto un fiorire di “minchiate” (per dirla con le parole di un amico) da Bar dello Sport. Le gag dei cabarettisti che occupano la stanza dei bottoni in Regione Lombardia sono note anche al ragionier Fantozzi, buonanima, che da lassù si starà sbellicando dalle risate. Ma, come se non bastasse, il duo della risata Fontana-Gallera è stato affiancato anche dal collega piemontese, Luigi Genesio Icardi, che evidentemente pativa il ruolo di comprimario e temeva di esser tagliato fuori dal teatrino.

Su La Stampa, giovedì 9 aprile, intervistato dalla collega Lidia Catalano, è riuscito a dire che noi piemontesi siamo statati sfortunati “perché non abbiamo avuto da subito un focolaio autoctono. Sembrava un fattore positivo ma in realtà ci ha penalizzato”.

Ma stiamo scherzando o siamo semplicemente usciti di testa?

Una di quelle freddure che chi ha un minimo (ma proprio il minimo sindacale) di buon senso può pure pensare, ma di sicuro non la dice ad alta voce, se non in rigoroso soliloquio tra le mura protette di casa propria. Oppure, se proprio la devi esternare, come un incontenibile sternuto, lo fai durante l’aperitivo in conference call con gli amici del bar, dopo esserti vantato del SUV nuovo di pacca, o dell’ultima conquista (non ce ne vogliano le amiche femministe, si stava solo riprendendo il più classico degli stereotipi ascrivibili al vecchio celodurismo leghista di bossiana memoria) rimediata portando fuori il cane intorno all’isolato e, che sfiga, qui va ancora a finire che il campionato di calcio salta…

A fronte delle affermazioni da avanspettacolo dell’assessore Icardi, sempre su La Stampa di oggi, ma a pagina 35, in taglio basso e centrale, campeggia il seguente titolo: “Nessuna gestione della crisi” – Scontro tra medici e Regione. In occhiello: Gli Ordini accusano, l’assessore Icardi: Non esiste un caso Piemonte”.

“Curiosamente – scrive l’autore dell’articolo (purtroppo non firmato, ma, per “analogia”, crediamo possa essere attribuito ad Alessandro Mondo, autore del pezzo che apre la pagina, ndr) -, nello stesso momento in cui l’assessore difendeva il «modello Piemonte» nelle redazioni arrivava un corposo documento, elaborato e sottoscritto dagli Ordini dei Medici del Piemonte, che non lesina rilievi al modello in questione”.

Quali mai saranno le falle di sistema rilevate dagli Ordini? Beh, ecco alcuni esempi: 1) pochi tamponi; 2) attribuzione delle diagnosi di morte per Covid solo ai deceduti in ospedale; 3) omessa comunicazione nella presentazione di dati su contagi e decessi dei tassi di mortalità, di letalità e di contagio; 4) mancata fornitura di protezioni individuali ai medici del territorio; 5) gravi difficoltà nel raggiungere telefonicamente il Sisp (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica).

E poi, ultimo ma non ultimo, quel pasticciaccio delle RSA… Già, perché pare che l’assessore Icardi abbia commesso lo stesso, imperdonabile errore dei colleghi (anche di partito, quando si dice il caso…) della Regione Lombardia. Il Presidente Fontana, non più tardi di un paio di giorni fa, si è accorto che nelle case di riposo qualcosa dev’essere andato storto…

Sarà forse successo perché, in Lombardia come in Piemonte, nelle RSA sono stati mandati i ricoverati Covid-19 ancora infetti, facendo così da moltiplicatori di contagi e di morti? Toccherà, molto probabilmente, alla magistratura l’ardua sentenza, una volta terminata l’emergenza.

Sempre che i personaggi di cui sopra non riescano “in limine mortis” ad approvarsi o a farsi approvare qualche salvacondotto legislativo.

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