Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dai Giovani Democratici Biella in merito alla situazione che stiamo vivendo. Uno snodo fondamentale della storia che, a partire dalla pandemica da Covid-19, avrà ricadute sul futuro politico, economico e sociale del nostro Paese come sulle sorti dell’Unione Europea.
“Le prospettive del futuro sono – ancora una volta – alla nostra portata”. Queste parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella danno il senso di quale dev’essere l’orizzonte dell’azione, in questo momento, di chi ambisce a gestire la cosa pubblica e a migliorare la condizione della propria comunità.
Locale, certo, ma anche nazionale, europea, mondiale. I giorni che stiamo attraversando sono scanditi da lutti e sofferenze, da speranze soffocate e da una crescente sensazione di paura. È difficile, certo, immaginare il futuro in giorni in cui la vista arriva al massimo al giorno dopo.
E d’altra parte è doveroso provare a progettare i giorni e gli anni che seguiranno questa grave crisi;
soprattutto, farlo è giusto, perché i nostri valori più profondi, che animano quotidianamente la nostra azione politica, ci impongono di trovare, nella dura situazione del presente, i semi più promettenti per quella del futuro.
Tante sono le riflessioni che possono essere formulate a questo proposito. Solo a titolo di citazione, saranno profondamente trasformati, dopo questi mesi, il lavoro, l’istruzione, la sanità pubblica e privata, la burocrazia, lo Stato sociale, il supporto alle fasce più deboli della società e ai territori più svantaggiati.
Il rapporto tra i partiti e le organizzazioni di rappresentanza sarà radicalmente rinnovato. La cultura e la scienza saranno nella stessa misura rivoluzionate. La trasformazione sarà totale, e riguarderà – ma d’altronde lo stiamo vivendo anche in questi giorni – persino i nostri rapporti personali, i nostri legami affettivi, il nostro contatto con gli altri.
Da questo contesto di grandi cambiamenti non sarà certo esente la politica europea e internazionale. L’Unione, che in questi tempi sta dimostrando le proprie profonde contraddizioni, sta affrontando la più estrema delle crisi che abbia mai vissuto fin dalla nascita della Comunità Economica Europea.
I rapporti del nostro Paese e dell’UE con il resto della comunità internazionale saranno egualmente interessati da profondi mutamenti.
Quali debbono essere, allora, i cardini intorno ai quali ricostruire la nostra realtà comunitaria dopo la fine
dell’epidemia, che, lo ricordiamo, è certo un dramma sanitario ma si prospetta fin d’ora come dramma sociale, politico, economico?
Alcuni fatti importanti ci dimostrano che esistono già elementi di novità intorno ai quali cominciare a progettare il futuro. Pensiamo ai rapporti internazionali.
Come detto, l’Unione Europea sta fronteggiando il più importante tornante della propria storia: e le dichiarazioni di alcuni suoi leader, come pure le frizioni tra gli Stati del Nord e del Sud, sembrano prefigurare prospettive tutt’altro che rosee per la sua sopravvivenza.
Ma le forze politiche che si riconoscono nei valori dell’europeismo, dell’equità sociale e della collaborazione tra i popoli hanno il compito storico di cogliere quest’occasione per risolvere, finalmente, le gravi storture dell’impianto dell’Unione.
La solidarietà, centrale nella riflessione della cultura politica di sinistra, si sta d’altra parte già dimostrando in grado di rispondere efficacemente alla sfida del presente: basti pensare all’amplissimo supporto che tanti Stati, pure meno ricchi e influenti dell’Italia, stanno offrendo al nostro Paese, in termini di équipe mediche specializzate, di materiale sanitario, di supporto nella lotta contro il rigorismo di alcuni politici europei.
Dall’Albania a Cuba, dall’Etiopia alla Germania, tanti popoli stanno offrendo ciò che possono per aiutare
l’Italia che, è sempre bene ricordarlo, ha visto tanti suoi figli e figlie mettere radici in ogni angolo del pianeta, e non solo in tempi risalenti, ma anche negli ultimissimi decenni.
La solidarietà e la democrazia, come detto, si stanno rivelando pronte a dare soluzione alla crisi che il mondo sta affrontando; e questo avviene in barba a chi ha sempre predicato la malsana involuzione degli Stati su se stessi e l’odio per gli altri popoli.
Tra questi ci sono sicuramente i sovranisti nostrani, che si sono sempre riempiti la bocca col più becero nazionalismo e con la più ripugnante intolleranza, anche se si sono sempre dimostrati prontissimi ad accettare elargizioni e prebende da regimi dittatoriali e illiberali.
Quegli stessi sovranisti che, val la pena ricordarlo, sputavano ingiurie sulle ONG italiane e straniere, le stesse che ora, invece, sono in prima linea, anche in Italia, ad affrontare la pandemia.
Fin da adesso, dunque, le forze democratiche di questo Paese e di questa nostra Europa debbono alzare la voce di fronte al vociare inconsulto e velenoso dei nazionalisti: la situazione attuale ci sta dimostrando che la forza della democrazia e della solidarietà è più grande di quella dell’egoismo e dell’intolleranza.
Segreteria Federale Giovani Democratici Biella