Candelo. Belossi presenta squadra e programma: “Non bastano un paio di concetti per definirsi il nuovo che avanza”

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«Ci sono programmi, come quello della maggioranza, che non condividiamo per molti aspetti e che offrono una visione di Candelo discutibile ma ragionata. Altri, come quello esposto da Elettra Veronese, senza un’organica idea di sviluppo».

Con queste parole Renzo Belossi, che si ripresenta a Candelo con una squadra e un programma elettorale
rinnovati non le manda a dire e aggiunge: «Capisco che qualcuno debba sforzarsi di dire qualcosa, ma non basta mettere insieme due esigenze e un paio di concetti per definirsi il nuovo che avanza, specie poi se
si è direttamente ispirati da persone della vecchia politica e da un modo di fare politica superato».

Giovedì sera, alle 18.30, al polivalente “Le Rosminiane” di via Matteotti, il candidato sindaco presenterà la sua squadra e le sue proposte.

Belossi, ci sono alcuni interventi citati dalla sua avversaria Veronese che si leggono anche nel suo programma. Cosa ci può dire in proposito?

Certo che ci sono. Le esigenze della città sono reali e concrete: la perdita di residenzialità e di servizi sono due problemi enormi. La differenza sostanziale tra noi e la Veronese e tra noi e Gelone, aggiungo, è il modo che si ha di interpretare queste esigenze. La prima mette insieme cose senza un reale progetto, il secondo è l’emanazione dell’Amministrazione Biollino e quindi, di fatto, di coloro che diversi servizi hanno contribuito a sopprimerli a favore di altre scelte.

“Candelo Città Possibile” cosa propone invece di innovativo?

Partiamo dal considerare i residenti di ogni zona di Candelo e di ogni fascia di età i veri protagonisti a cui rivolgere le nostre politiche amministrative. E per farlo dobbiamo pensare ad una Candelo diversa, unita da una maggiore armonia degli interventi di miglioramento dei servizi. Mi spiego meglio: serve un filo conduttore che leghi le varie parti di Candelo e che offra maggiore sicurezza ad esempio con i marciapiedi, un piano del colore che omogeneizzi le ristrutturazioni e che contribuisca a finanziarle, meno burocrazia per agevolare privati e imprese. Una Candelo che parta dal Ricetto, ma che investa su tutto il Comune. Sembrano concetti scontati, ma da vent’anni, purtroppo, non si ragiona in questo modo…

Il Ricetto, però, non può essere abbandonato, per il paese è una risorsa.

Affatto. Il Ricetto, semmai, va potenziato. Oggi è un bellissimo luogo privo di contenuti se non sporadici eventi. Bisogna potenziarne l’offerta, è questo che affermiamo con forza, con una gestione professionale. Allora sì che si possono ricavare risorse importanti per realizzare servizi su tutta la città. E parlo di infrastrutture, di messe in sicurezza, di servizi non della riduzione delle tasse di qualche euro come proclamato dall’attuale maggioranza di cui i candelesi quasi non si accorgerebbero. Messa così è soltanto una dichiarazione elettorale peraltro poco avvalorata dai numeri.

Cosa intende?

Voglio dire che Candelo ha tutte le tariffe al massimo. È il metodo più semplice per aumentare le entrate, ma si può fare di meglio. Nello specifico, chi oggi promette sconti avrebbe potuto pensarci prima ad
abbassare di qualche punto le tasse per i candelesi. Ma sarebbe servita una progettualità che è invece mancata.

Cambiando tema, davvero Candelo è una città così insicura, dedita allo spaccio e alla delinquenza come dice la candidata della lista “Candelo per tutti”?

Le dipendenze e il disagio si affrontano con le persone, non con le telecamere, e oltretutto Candelo non mostra picchi peggiori di altre realtà. Le telecamere servono come deterrente per i furti, e su questo
siamo d’accordo, ma per certe problematiche servirebbe migliorare lo sportello dei servizi sociali, presente un giorno solo alla settimana e in un orario impraticabile. E con maggiore frequenza si possono seguire meglio le persone in difficoltà. È un impegno che ci siamo presi e che dibatteremo con il Consorzio Iris. Parlando invece di sicurezza serve migliorare la viabilità, rendendola più sicura, e penso a via Viana o via Biella dove servono dossi per rallentare la velocità e rendere più sicura la zona. Per tutto, però, come dicevo prima, serve un disegno complessivo, non basta fare una lista della spesa.

Eppure la critica nei suoi confronti è di aver appoggiato alcune scelte della maggioranza e di non aver fatto vera opposizione…

Chi lo afferma non sa cosa significhi amministrare un Comune con efficienza. Il fatto di non essere d’accordo sulla visione di chi ha amministrato, o meglio, avere una visione diversa, non significa che
sia necessario buttare sempre tutto. Anzi, il senso di responsabilità deve prevalere e se una scelta risulta corretta va votata. Opporsi a tutto a prescindere è un atteggiamento improduttivo e sbagliato.

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