Biella. “Zero tituli…” sul PNRR, il PD vuole la testa del sindaco Claudio Corradino e degli assessori (in)competenti Tosi e Zappalà

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Una conferenza stampa convocata d’urgenza nella tarda mattinata, prima via WhatsApp, poi attraverso gli indirizzi mail dei vari media locali. Il PD Biellese, questa volta, non ha perso tempo, non ha lasciato decantare, né sedimentare, malcontento, rabbia e frustrazione nei confronti della giunta Corradino, dopo l’ennesima figuraccia, l’ennesimo pasticcio.

Le altre volte, abbiamo rimediato “solo” della pubblicità indesiderata (e indesiderabile!) ma questa volta si tratta proprio di un “buco”, come usa dire in gergo giornalistico, di una gravità assoluta, ché certi treni non passeranno più…

“Zero tituli”, come anticipato già ieri. Biella è l’unica provincia piemontese che non riceverà un solo euro bucato per i progetti di rigenerazione urbana finanziati dallo Stato con il PNRR, e quindi con i soldi del Recovery Plan.

Erroneamente, pensavamo che il progetto biellese non fosse passato, non fosse stato ammesso a contributo, può succedere. Non possono non aver presentato nulla, ci siamo ingenuamente detti. Ma la realtà, evidentemente, supera (per mestizia) anche la più fervida immaginazione, poiché, semplicemente, la giunta Corradino non ha presentato alcun progetto.

“Zero tituli” non perché sia capitata la ventura di perdere sul campo, ma perché si è rimasti chiusi negli spogliatoi, arroccati sul quel grumo di spocchia, arroganza e sufficienza che ti fa credere di essere migliore degli altri, più forte e dannatamente più bravo. Salvo poi svegliarsi una mattina e scoprire che… accidenti, non abbiamo proposto nessun progetto perché avevamo tante altre cose a cui tener dietro.

Questa è stata, in soldoni, la patetica scusa inventata dal sindaco Claudio Corradino. Non è solo pazzesco, ma è anche avvilente, offensivo. La domanda sorge spontanea… e istantanea: ma perché le Amministrazioni di Vercelli, Novara, Alessandria, Asti, Verbania, Cuneo, Torino, eccetera hanno meno da fare di quella laniera?

Così, la Segretaria provinciale del PD Biellese Rita de Lima e i consiglieri comunali (Valeria Varnero, Marta Bruschi, Manuela Mazza, Mohamed Es Sakhet e Paolo Rizzo), all’unisono e senza mezzi termini, chiedono le dimissioni di sindaco, ché dalla responsabilità per questa Caporetto amministrativa non può certo chiamarsi fuori, e assessori (in)competenti, segnatamente Davide Eugenio Zappalà (FdI) e Silvio Tosi (Lega).

Rita de Lima non la tocca piano, come si suol dire, parlando di «arroganza, incapacità e insipienza di questa giunta. Impegnata in una costante sfida interna (tra Lega e Fratelli d’Italia, ndr) che serve solo a portare a casa figuracce. Avessero un minimo di dignità dovrebbero andarsene senza nemmeno costringerci a chiedere le loro dimissioni».

«Ci sta che i progetti vengano presentati e non accolti – ha spiegato la capogruppo del PD a Palazzo Oropa, Valeria Varnero -. Purtroppo questa volta il problema è nettamente più grave, perché un conto è partecipare ad un bando e vedere il proprio progetto non accolto, altro è non partecipare nemmeno. Fino ad ora questa giunta ha messo insieme progetti raffazzonati, in ordine sparso e presentati all’ultimo minuto. Per il PNRR, invece, non si è scritto nulla. Si sapeva da oltre un anno che c’era da inviare almeno un progetto, non da ieri. In un momento di grande affanno per il territorio, poteva venire fuori una forma di resilienza davvero importante. Ma qui, come più volte abbiamo segnalato, non siamo nemmeno all’anno zero della programmazione, ma all’anno -20…».

«Se non avevano idee – rincara Paolo Rizzo -, bastava aprire i cassetti e tirare fuori qualche progetto, come ad esempio quello sulla riqualificazione della vecchia biblioteca civica di via Pietro Micca che avevamo scritto noi».

Manuela Mazza ha detto chiaramente di essere «rimasta esterrefatta quando ho letto le cifre dei progetti accolti e presentati dagli altri capoluoghi piemontesi. Questa giunta è sempre pronta a mettersi in mostra, tra fotografie, sorrisi e selfie, ma si lascia scappare soldi fondamentali per il territorio. Dopo aver passato cinque anni a denigrare l’Amministrazione Cavicchioli, questa giunta, così com’è, non può andare avanti».

«Non hanno idee, siamo governati dal vuoto», è stato il commento lapidario di Marta Bruschi.

E meno male che, quando si sono aumentati lo stipendio come primo atto di giunta, quasi all’indomani dell’insediamento, avevano giustificato la delibera con il lavoro a tempio pieno per il Comune di Biella.

Viene da chiedersi quale altra sciagura ci sarebbe toccata in sorte nel caso in cui avessero lavorato solo part-time…

E adesso i cocci chi li raccoglie?

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