Biella. Seab spa: audizione “carbonara” (ma in videoconferenza) dei vertici societari nella Capigruppo di ieri

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Saltato il Consiglio comunale dello scorso 20 marzo a causa della pandemia da Covid-19, è stata rinviata ovviamente anche l’audizione a Palazzo Oropa dei vertici Seab. La delicata situazione, almeno in termini di cassa, in cui versa la spa pubblica era ed è al centro di una serie di valutazioni tecniche, ma anche politiche, che non possono essere rinviate sine die.

Ecco perché nel pomeriggio di ieri, giovedì 23 aprile, si è tenuta un’audizione ristretta e rigorosamente in videoconferenza nell’ambito della conferenza dei capigruppo, in attesa che di Seab si possa tornare a parlare appena l’assemblea consiliare potrà nuovamente riunirsi.

A fare da “cerimoniere” c’era il sindaco Corradino, “socio di maggioranza” di Seab in quanto primo cittadino di Biella e quindi del Comune capofila, ma si è registrata la staffetta con il suo vice, Giacomo Moscarola, che ad un certo punto ne ha preso il posto.

Per il Comune di Biella, il ruolo tecnico è stato in qualche modo demandato al segretario generale dell’ente Giorgio Musso e al presidente del Consiglio comunale Marzio Olivero, oltre che, naturalmente, ai veri tecnici, i revisori dei conti.

All’appello hanno risposto presente il presidente Claudio Marampon, la vice Delia Frigatti e i membri del CdA Luca Rossetto, Andrea Basso e Luca Zani. Sono veramente poche, però, le indiscrezioni che trapelano in considerazione del fatto che i partecipanti alla riunione di ieri si sono dati la consegna della riservatezza.

Cosa peraltro abbastanza inspiegabile, visto che l’audizione dei vertici Seab doveva avere luogo all’interno di un normale Consiglio comunale, quindi aperto al pubblico e alla stampa, oltre che trasmesso in diretta televisiva…

Sul piatto ci sono ancora due questioni importanti ma i relativi nodi non sono stati ancora sciolti, per così dire: da un lato, c’è la richiesta di aumento di capitale avanzata da alcuni soci (quando Seab spa fu costituita, il capitale versato di 200mila euro era quello previsto per legge), dall’altro, la procedura concorsuale che dovrebbe comunque tutelare la società da eventuali interessi privati su un’azienda che ha una redditività vicina all’11%.

Più di una volta nei mesi scorsi il presidente Claudio Marampon ha rassicurato i soci sull’equilibrio finanziario, ovvero sul rapporto costi/ricavi. Il problema è costituito dal cash flow, il flusso di cassa che, al contrario, è seriamente deficitario a causa dei troppi insoluti, dovuti in particolare alla Tarip, la tariffa puntuale.

Quindi, tutto rimandato a tempi migliori, Covid-19 permettendo.

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