Biella. PNRR mancato, ma che fine ha fatto Forza Italia? Un silenzio assordante, che tanto “Adda passà ‘a nuttata…”

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L’attuale maggioranza di governo cittadino, a Biella, è composta da un trinomio: Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Dopo lo sconquasso di questi ultimi giorni (e nel pomeriggio è in programma un Consiglio comunale, peraltro calendarizzato in tempi non sospetti, che sa tanto di resa dei conti…) per la mancata partecipazione al bando del PNRR sulla riqualificazione urbana da parte della giunta di centrodestra, emergono alcuni dati di fatto. Come tali, tristemente inconfutabili.

I rapporti tra i due gruppi consiliari più “pesanti”, ovvero Lega e FdI, già perniciosamente tesi, si sono ulteriormente deteriorati, mettendo a rischio la tenuta complessiva dell’Amministrazione in carica. I fratelli biellesi della Meloni hanno ritirato il loro unico assessore dalla giunta, Davide Eugenio Zappalà, ma hanno assicurato “lealtà” e collaborazione (riservandosi comunque di decidere a progetto!) a Claudio Corradino e agli altri alleati, cioè Forza Italia, con la formula del sostegno esterno.

In pratica, ancorché fuori dai ranghi della giunta, non dovrebbero – il condizionale, mai come oggi, è assolutamente d’obbligo – far mancare i numeri che consentiranno all’esecutivo cittadino di traccheggiare per altri tre anni (brividi…).

Il sindaco Corradino, lo sottolineiamo ancora una volta, poiché non scontato, ha fatto pubblico esercizio di contrizione chiedendo scusa ai biellesi e assumendosi la responsabilità dell’accaduto, ma l’autodafè non è bastato, evidentemente, a stemperare rancori e malumori con FdI, che già da tempo lavorava sottotraccia, e proditoriamente, per erodere il peso specifico della Lega all’interno della maggioranza di Palazzo Oropa.

Nulla si sa, invece, sulle sorti dell’altro protagonista in negativo di questa vicenda surreale, ovvero l’assessore al Bilancio, con delega all’Urbanistica, Silvio Tosi. Il pavido Tosi (anche se lui continua a sostenere la tesi “del buon padre di famiglia”), attaccato a reti unificate dalle minoranze per non aver avuto il coraggio di erogare, a tempo debito, i fondi statali destinati all’emergenza Covid.

Al di là di una promessa di riassegnazione delle deleghe da parte del primo cittadino, sulle sorti di “Braveheart” Tosi, ad oggi, nulla è dato sapere. In ogni caso, Corradino tira dritto.

Ora veniamo ai silenzi. Assordanti, ingiustificabili di Forza Italia. Consiglieri comunali e pezzi da 90 sono tutti in vacanza, o sono solo pusillanimi e opportunisti? Boh, ai lettori, e ai biellesi in generale, l’ardua sentenza. La figuraccia, che eleva al quadrato le incredibili lacune di questa maggioranza, è sotto gli occhi di tutti.

Muti i Pichetto e i Pella romani, muti i consiglieri comunali. Il primo, Gilberto Pichetto Fratin, continua a inondare le redazioni biellesi con comunicati stampa autoprodotti (ché spendere due soldi e darli a un professionista pare cosa disdicevole) per sbandierare ai quattro venti il grande lavoro svolto col cappello di vice ministro dello Sviluppo economico, il secondo, Roberti Pella da Valdengo, non perde occasione per entrare, con chirurgiche scivolate acrobatiche, praticamente in tutte le foto e i video che riesce ad intercettare…

Ma non uno che abbia avuto il coraggio di spendere una parola, di scusarsi, di dire… oh, gente, ci siamo anche noi. Meglio rimanere alla finestra, guardare in religioso silenzio, aspettare che passi la buriana, e poi, fischiettando, tornare a farsi belli come sempre, che tanto “Adda passà ‘a nuttata”.

Di Alberto Perini, lo ricordiamo in Consiglio comunale per la più totale προσκύνησις (prostrazione) nei confronti di “pensieri, parole, opere e omissioni” degli alleati, ed Edoardo Maiolatesi (vabbè, ragazzo volenteroso e spigliato, ma non spariamo sulla Croce Rossa) invece, si sa qualcosa? Ci mancherebbe, se tacciono i notabili, figuriamoci gli outsider…

In chiusura, e per passare un attimo, a volo radente, tra i banchi dell’opposizione, decisamente “opaca” la posizione delle liste civiche “Biella al Centro”. Qui, la figura di spicco è sicuramente quella dell’ex sindaco del capoluogo Dino Gentile. Ebbene, i cosiddetti civici si sono limitati a chiedere la testa di Claudio Corradino, quasi fosse l’unico, vero responsabile del “pasticciaccio brutto”.

A ben vedere, lo ha sottolineato molto sagacemente Roberto Pietrobon nel suo articolo comparso su Il Biellese di oggi, si tratta solo di un “atto di non belligeranza” nei confronti dell’ex assessore (della giunta Gentile) Andrea Delmastro, il “puparo”, il burattinaio, colui che da Roma o da Biella (poco cambia), muove sempre tutti i fili che governano le azioni all’interno della costola laniera di FdI.

Aspettiamo con ansia un commento dal vescovo Roberto! Non ce ne voglia, Monsignor Farinella, scherziamo, proviamo a stemperare la delusione per quanto accaduto. E non è cosa facile…

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