Biella. Oggi, Giornata Internazionale della Montagna 2019 con gli occhi puntati sui giovani

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“Quanto monotona sarebbe la faccia della terra senza le montagne”. Immanuel Kant

L’11 dicembre si rinnova l’appuntamento annuale con la Giornata Internazionale della Montagna. Una celebrazione verde istituita ufficialmente dall’ONU nel 2003, dopo aver dichiarato il 2002 quale Anno Internazionale delle Montagna.

L’edizione del 2019 sottolinea la necessità di riportare i giovani tra le montagne, affinché si prendano cura delle loro risorse naturali e culturali.

Ormai mi conoscete un po’ e sapete quanto ami la montagna e quanto tutto ciò ad essa legato mi dia soddisfazione ed emozioni forti. Mi piace fare trekking, stare in mezzo alla natura e seduta su qualche vetta ad ammirare il panorama e a immaginarmi su quella più alta di fronte a me.

Via Spluga

È in quei momenti che riesco a liberare la mente, a farmi trasportare dalle sensazioni positive che mi trasmette il paesaggio, e a sognare…

Un grande uomo diceva: “Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna” (Walter Bonatti) e io, ogni volta che sono lì in alto, volo con il pensiero in un mondo perfetto.

Un amore che non è compreso da tutti: c’è chi pensa che la montagna sia solo sofferenza, ma non sa che come in tutte le cose, dopo la fatica esistono solo sentimenti positivi perché le cose belle vanno guadagnate!

Per me la montagna è un luogo puro, genuino, ancestrale, con una potente energia ispiratrice. Molto spesso, quando racconto in giro delle mie escursioni in montagna, vengo osservata con sguardi scettici e puntualmente arriva, secca e brutale, la fatidica domanda: “Scusa eh, ma perché vai in montagna? Chi te lo fa fare?”

Ho pensato tanto a come formulare una risposta completa a chi mi pone l’insidiosa domanda, ma le ragioni sono davvero infinite e ci sarebbe da scrivere un poema al riguardo.

Per me la montagna è una maestra di vita: ci insegna a stare in mezzo alla natura, ad apprezzarla e rispettarla, a superare ma anche a rispettare i nostri limiti. Quando il sentiero inizia a salire e inizi a sentire fatica, la vetta da raggiungere è la più forte motivazione che si possa ricevere.

Un po’ come nella vita, puoi arrenderti e tornare indietro o impegnarti e raggiungere i tuoi obiettivi. La meta è l’elemento che ti porta lontano. In montagna ci sono delle situazioni in cui è giusto rispettare i propri limiti.

A volte tornare indietro, fermarsi e rinunciare non è una sconfitta ma segno di intelligenza e consapevolezza, come nella vita.

In montagna si è liberi di sognare e di riempirsi occhi e cuore di meraviglia.

Il Monte Mucrone (Bi). Foto Elisa Diprè

Non a caso, per tutti i benefici che ci regala, la montagna è stata spesso scelta da numerosi filosofi e scrittori come rifugio per curare la loro mente e il corpo.

“Alcune ore di salita in montagna fanno di un briccone e di un santo due creature quasi uguali. La stanchezza è la via più breve verso l’uguaglianza e la fratellanza – e la libertà viene infine aggiunta dal sonno. Donde vengono le montagne più alte? chiedevo in passato. E allora imparai che esse vengono dal mare. Questa testimonianza sta scritta nelle loro rocce e nelle pareti delle loro cime. Dall’abisso più fondo, la vetta più alta deve giungere alla sua altezza”. (Friedrich Nietzsche)

Primavera, estate, autunno, inverno ogni stagione è buona per camminare in montagna! Solo frequentando i sentieri tutto l’anno potrai percepire quelle sottili differenze che segnano il passaggio da una stagione all’altra.

L’invito che rivolgo a tutti voi in questa giornata è quello di insegnare ai vostri bambini ad amare la montagna perché noto nella vita di tutti giorni che le persone che la frequentano hanno una marcia in più e dei buoni principi.

Portate sempre rispetto per la montagna perché, cosi come ti accoglie e ti protegge, è capace in un attimo di distruggerti, se non entri in sintonia con lei.

E ora mi rivolgo a voi biellesi: imparate ad apprezzare maggiormente e a valorizzare le nostre montagne e i loro splendidi paesaggi.

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