Biella. Al cinema è arrivato “Shazam”, non un capolavoro ma una piacevole sorpresa

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Ormai non mi aspetto più granché dalla Warner Bros, per quanto riguarda i cinecomic. L’universo cinematografo DC non naviga in buone acque e sembra che qualcuno ai piani alti ci goda proprio a veder affondare la nave.

Dopo un Batman vs Superman che ha diviso il pubblico, un Justice League pessimo, un Suicide Squad che è un pasticcio assurdo e solo un paio di film, Aquaman e Wonder Woman, a risollevare appena il baraccone, l’eterna rivale della Marvel ha dimostrato di non avere le carte in regola per imprimere su pellicola un
universo supereroistico anche solo vagamente apprezzabile.

Eppure da queste acque torbide emerge una piccola perla: Shazam. Non è un film eccezionale, non fraintendetemi. Però è piacevole, ben fatto, ritmato. Justice League è stato, anche a causa dell’intervento di Joss Whedon (tanto inatteso quanto inopportuno), deformato e piegato per farlo entrare negli schemi tanto cari al pubblico Marvel, con risultati grotteschi e spiacevoli. Shazam invece nasce e cresce da solo, la
comicità è tutta sua e l’azione non ha niente da invidiare a quella dei cugini della Casa delle Idee.

In buona sostanza Shazam è la storia di un ragazzino orfano, Billy Batson, che viene scelto da un potere misterioso per diventare il nuovo campione dei maghi e combattere i sette peccati capitali. Prima di lui, anni addietro, aveva avuto la stessa possibilità un altro bambino, Thaddeus Sivana, che non aveva però un cuore puro e perciò fu rifiutato. Quest’ultimo, da adulto, riesce a ritrovare il tempio ed entrare in possesso del potere dei peccati. Dopodiché, ovviamente, avverrà lo scontro con Billy alias Shazam, ultimo ostacolo
al suo potere assoluto.

Non aspettatevi un grande spessore. Anzi, il cattivo qui è abbastanza piatto, così come la morale sottesa alla trama. Ma il film sembra dichiararlo fin dall’inizio: non punta in alto e quindi non ci illude. È puro intrattenimento e quando ciò è preannunciato a chiare lettere già dal trailer, ben venga.

D’altro canto, da un punto di vista puramente tecnico, è comunque ben fatto, ben girato, ben scritto. Il fatto che non sia eccelso non toglie che funzioni e che si lasci guardare con piacere (a differenza di certe altre pellicole da un miliardo di dollari che paiono scritte in gran fretta la notte prima della consegna).

In conclusione, consiglio assolutamente di andare a vederlo. Perché, per quanto mi riguarda, è lui il Captain Marvel dell’anno.

Edoardo Dantonia

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