Basket. Pallacanestro Biella, j’accuse di Atripladi: “Equità sportiva violentata, questo campionato sembra il Torneo delle Pizzerie”

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Dopo l’ultimo match di regular season perso a Udine e la pausa di un mese prima di poter tornare in campo a giocarsi la salvezza nel “girone nero” (che nel 700° dalla morte di Dante Alighieri suona ancora più cupo) sul parquet, in casa Pallacanestro Biella si fa il punto sullo stato dell’arte. A parlare per tutti, nella conferenza stampa che si è tenuta stamattina al Forum, è stato Marco Atripaldi.

Un fiume in piena, dall’alto dei suoi 30 anni di militanza nel mondo della pallacanestro italiana. Da un lato la lucida disamina sui meriti e demeriti della squadra («Stagione ad altissimo coefficiente di difficoltà, con una falsa partenza a causa di squadra giovane e inesperta, e uno staff tecnico esordiente. Non sono soddisfatto per com’è andata fino ad ora, ma sono sicuro che abbiamo fatto tutto il possibile e crediamo fermamente nella salvezza conquistata sul campo»), dall’altro la constatazione della palese irregolarità sportiva che, innegabilmente, sta condizionando la stagione agonistica ancora in corso: «Sono solo due i club di A2 che hanno terminato regolarmente la prima fase del campionato: una delle due è Biella».

Tra il deluso e l’ironico, da uomo di basket, e “di campo” in particolare, come ha tenuto a sottolineare, Atripaldi ha snocciolato una serie di “situazioni” obiettivamente note a tutti gli addetti ai lavori (come ai tifosi), ma di cui altrettanto oggettivamente nessuno parla. Una sorta d’impenetrabile cortina fumogena cha aleggia su questo campionato: a partire dalla distanza siderale di una Federazione interessata unicamente alla tutela degli interessi economici delle prime cinque società di Serie A1 dimenticandosi, o quasi, di tutti gli altri. E con la Lega (LNP) le cose non vanno tanto meglio.

Lo ha già anticipato nei giorni scorsi coach Iacopo Squarcina, e il tema è stato ampiamente ripreso da Marco Atripaldi: ci sono pesanti ombre sulla regolarità sportiva della stagione 2020/21, in considerazione, soprattutto, della reiterata violazione «del principio fondante di equità sportiva, che dovrebbe stare alla base di qualsiasi campionato. È un guazzabuglio inaccettabile, assomiglia più al Torneo delle Pizzerie che ad un vero e regolare campionato di basket».

Di più: «Altro che retrocessioni bloccate, qui bisognerebbe dare un premio alle società che si sono iscritte l’estate scorsa, quando fu messo nero su bianco, ad esempio, che si sarebbe giocato con il pubblico. È tutto grottesco, ma la cosa peggiore è che nessuno dice niente. A fronte di un aggravio di costi per rispettare tutti i protocolli Covid, abbiamo ricevuto la bellezza di mille euro di ristori».

Quindi l’attacco frontale al mondo della “politica sportiva”, segnatamente a quella cestistica: «La politica non è stata in grado di affrontare la situazione Covid, le società, invece, hanno fatto i salti mortali per rispettare norme e regolamenti. La cosa che mi fa più arrabbiare di tutto questo è che vedo una totale mancanza di rispetto verso gli investimenti fatti dai club più piccoli, figli di un dio minore, e anche verso il loro quotidiano lavoro per sopravvivere senza incassi, senza una parte dei premi (ad esempio quelli legati al minutaggio dei giovani under che militano in prima squadra, ndr), e con delle regole che sono cambiate, più o meno ufficialmente, in corsa», ha concluso amareggiato il gm rossoblù.

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