Basket. Futuro in bilico per coach Paolo Galbiati, ma qualcuno non la racconta giusta…

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Non ci piacciono, né ci sono mai piaciute, le verità di comodo. Quelle che si “spargono” (come i migranti nella vulgata di Salvini) ad arte per sottacere la realtà dei fatti. Che coach Paolo Galbiati fosse sull’agenda di Flavio Portaluppi, gm della Vanoli Cremona, lo sapevano anche i bambini del minibasket di Pallacanestro Biella.

Che Cremona fosse in cattive acque finanziarie, pure. E che, di conseguenza, avesse deciso di “uscire”, anche. Nei giorni scorsi è arrivato il salvataggio, con uno slancio di mecenatismo proveniente dal territorio dei violini (altrove succede!), quando ormai tutto sembrava compromesso.

Game over? No, si riparte.

Allora il nome del coach rossoblù è tornato caldo. Nel senso che non si sa se e/o fino a quando la professionalità di Paolo Galbiati sarà ancora accostabile alla società griffata Edilnol.

Intanto, sui social, lato Pallacanestro Biella, c’è già chi adombra tradimenti… E tornano in mente “i non detti” di altre situazioni simili: immediatamente si accende e lampeggia nella mente un nome su tutti, Mike Hall. Tanto per citarne uno.

Ma nessuno, però, come nella migliore (si fa per dire…) tradizione, dice che al coach milanese dopo una prima revisione del contratto al ribasso, e il successivo accordo verbale con lui e il suo agente, nelle more dell’autografo sul contratto è stata proposta una seconda riduzione d’ingaggio.

Cosa che, ovviamente, non è piaciuta per niente ai destinatari della proposta stessa. Come diceva quel vecchio adagio? “La corda, a forza di tirarla, prima o poi si spezza”. Eccallà.

Tante volte, sarebbe meglio tacere, piuttosto che accusare qualcuno di tradimento, perché – si sa – le bugie hanno le gambe corte. A patto che non si voglia sempre guardare da un’altra parte.

 

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