Basket. Coach Galbiati dopo la sconfitta di oggi: “Con questa faccia tosta daremo fastidio a chiunque”

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Al termine della partita persa 79-71 sul parquet dello storico Ruffini, coach Paolo Galbiati ha analizzato il match appena concluso. Quella di Pallacanestro Biella è stata una sconfitta a testa alta, contro una squadra, la Reale Mutua Torino, che parte con ambizioni quantomeno di classifica se non di promozione.

I ragazzini terribili dell’Edilnol sono scesi in campo senza paura, hanno giocato a viso aperto contro l’esperienza di Torino e hanno rischiato di portare i primi due punti della stagione sotto il Mucrone. Anche questa volta, però, la fortuna non ha dato una mano agli audaci rossoblù: già in emergenza (senza Barbante e Deangeli), l’infortunio alla caviglia occorso ad Omogbo è stata una tegola in più, non ci voleva. Comunque, una prova di grande carattere, che lascia ben sperare per il prosieguo del campionato.

«Sono moderatamente contento per come abbiamo giocato – affema il coach -, perché incerottati, con Omogbo che ha dovuto stringere i denti e giocare zoppo – dando tra l’altro una grandissima prova di attaccamento alla maglia -, Donzelli per 40 minuti in campo… non era facile contro Torino. Spiace perché siamo andati molto vincini, li abbiamo spaventati parecchio, poi la Reale Mutua ha fatto valere l’esperienza, la caratura e la fisicità, quindi bravi loro. A me non piace paralare dopo la partita ma oggi ai miei ho detto se lo spirito è questo qua, se ci presentiamo a giocare su ogni campo con questa faccia tosta, limando gli errori di gioventù, possiamo dare fastidio a tutti. Chiaro che dobbiamo essere questi».

«Ci sta perdere qui – continua Galbiati -. Nel pieno rispetto dei miei giocatori, oggi Torino è più avanti. Siamo stati bellissimi all’inizio, quando facevamo pochi palleggi e molta circolazione di palla e Torino ha fatto fatica a starci dietro, poi è venuta fuori un po’ di stanchezza e sono emersi i vizi di alcuni giocatori, sui quali stiamo lavorando per limarli. Sono venuti fuori i limiti che abbiamo evidenziato durante tutta la preparazione: ci manca un po’ di killer instinct e le gerarchie non sono ancora molto delineate. L’età non deve essere un’attenuante, se noi scendiamo in campo con questo spirito qui, ci divertiremo. Dobbiamo portare tutti quanti un mattone, altrimenti la nostra casa non sta su».

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