ANFFAS Biellese e Covid-19. Maria Teresa Rizza: “Non abbiamo mai chiuso il nostro centro diurno”

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«Non abbiamo mai chiuso il nostro centro diurno». Con orgoglio ma anche tanto senso di responsabilità, Maria Teresa Rizza spiega com’è vissuta l’emergenza del Coronavirus all’Anffas Biellese.

La presidente della onlus infatti aggiunge: «Attenendoci alle direttive regionali, abbiamo continuato ad erogare i nostri servizi di residenzialità e di assistenza ai nostri ospiti. Qualora le disposizioni regionali dovessero cambiare, ovviamente, ci adegueremo. Non è comunque stato facile lavorare in questi giorni di emergenza sanitaria nazionale, ma grazie all’impegno di tutti, le nostre porte sono sempre rimaste aperte e il centro a disposizione degli ospiti e delle loro famiglie».

«Abbiamo aumentato le misure sanitarie e ottimizzato la gestione del personale e degli spazi della nostra sede – aggiunge Ivo Manavella, presidente della Cooperativa Sociale Integrazione Biellese -. Non sempre è stato semplice: esaurite le scorte di disinfettante per le mani, ci siamo adeguati con acqua e sapone per tutti. Un grazie al nostro personale, che ha risposto con grande senso di responsabilità alle esigenze delle famiglie dei nostri ospiti. Se la Regione nei prossimi giorni ci dovesse dare indicazioni di sospensione dell’attività, lo faremo. Tuttavia non smetteremo di essere vicini ai nostri ragazzi e alle loro famiglie. Nell’immediato, pensiamo a dei contatti telefonici quotidiani, con operatori professionali che dal nostro centro contatteranno le famiglie per raccogliere eventuali esigenze specifiche o problematiche da affrontare».

«Più complessa la questione di un aiuto vero e proprio a casa da parte del nostro personale. Attendiamo comunque novità. In questi giorni abbiamo lavorato con i ragazzi del centro per spiegare loro cosa sta succedendo in Italia e nel mondo – spiegano Maria Cristina ed Emanuela, educatrici del centro -, attraverso testi scritti in “linguaggio facile da leggere” e “comunicazione aumentativa alternativa” sul Coronavirus. Negli ultimi giorni abbiamo registrato un calo di presenze, causa la paura e le difficoltà di trasporto. Siamo ad una media di venti tra ragazzi e ragazze, un terzo rispetto all’ordinario. Restiamo comunque aperti e a disposizione delle famiglie, che spesso ci chiedono informazioni e novità. Una situazione difficile per tutti, ma i nostri ragazzi sono sicuri: “Andrà tutto bene!”».

c.s.

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