A Verrone il IV novembre si celebra due giorni prima ed è a misura di bambino

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Il patto educativo tra scuola e famiglia, indispensabile per il buon funzionamento dell’apparato pubblico e privato volto alla formazione delle giovani generazioni, ha correttamente dispiegato i suoi effetti nel pomeriggio di ieri, sabato 2 novembre, a Verrone. Dove, con due giorni d’anticipo, è stata celebrata la ricorrenza del IV novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

«Ringrazio tutti per la partecipazione – ha affermato il sindaco, Cinzia Bossi –, soprattutto le famiglie, per aver portato i bambini alle celebrazioni. Nel mio discorso, ho detto che noi insegnanti, a scuola, possiamo fare tantissimo ma se non c’è la collaborazione e la condivisione da parte delle famiglie la nostra azione si vanifica. Ed è importante far passare il messaggio che la guerra è l’unico modo completamente sbagliato per risolvere i problemi. Nello stesso modo ci tengo a ringraziare il Gruppo Alpini, che ha co-organizzato, insieme al Comune, questo evento e tutti i consiglieri comunali per la loro presenza».

Ma perché a Verrone il IV novembre si celebra con anticipo? Sempre il primo cittadino ha svelato l’arcano: «Richiediamo sempre l’intervento della banda musicale di Candelo e per questo motivo dobbiamo accordarci con loro per non creare sovrapposizioni rispetto alle celebrazioni candelesi».

Il pomeriggio di commemorazione è iniziato alle 15 con l’inaugurazione, in Municipio, di una mostra curata dell’architetto Federico Zorio in collaborazione con il Gruppo Alpini. L’esposizione comprende divise e abbigliamento dei soldati, giornali dell’epoca, cimeli e oggeti che fanno riferimento ad entrambe le guerre.

Alle 16, nella corte del castello di Verrone (sede del Municipio, ndr) è arrivata la banda di Candelo e il capogruppo degli Alpini, Daniele Savazzi, ha donato al sindaco il Libro Verde 2018, una pubblicazione istituzionale che compendia le azioni e le ore di volontariato messe a disposizione della collettività dai militari e dai volontari appartenenti al Corpo nel corso dell’anno precedente.

Poi, un lungo corteo fino alla piazza Marandono in cui insiste il Monumento ai Caduti. Qui, ad attendere l’arrivo della manifestazione, c’erano i bambini della scuola primaria del paese accompagnati dalle maestre.

Il cerimoniale è proseguito con l’alzabandiera e la deposizione della corona d’alloro ai caduti davanti alle autorità civili e militari. Conclusione in chiesa con la celebrazione della Santa Messa.

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