Vigliano, via Moriane. “Onde elettromagnetiche non fanno male”: ma si ammalano di cancro persone e animali

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Sarà sicuramente colpa del fato, pura casualità. O sfiga, al limite, perché quella – si sa – ci vede benissimo. Però, quando nel giro di una manciata di metri quadrati, all’interno di quattro nuclei familiari differentisi manifestano diversi casi di cancro, uno qualche domanda, magari, inizia anche a farsela… Soprattutto se nelle vicinanze di casa tua c’è un’antenna alta più di trenta metri.

Nell’ormai lontano 2003, a Vigliano Biellese, tra via Armando Diaz e via Moriane, viene eretto un bell’antennone di quelli che svettano ben al di sopra dei tetti circostanti. Un ripetitore costruito dai gestori della telefonia mobile. Tutto regolare: richieste di permessi e successive autorizzazioni.

Sorge in mezzo ai campi, su terreno privato. Ma ad una quarantina di metri dalla base c’è una serie di villette. La zona è residenziale.

Nel giro di qualche anno, in alcune di quelle villette muoiono tre persone (per tumore ai polmoni, al fegato e per linfoma di non-Hodgkin). Non è finita qui. Perché il cancro non colpisce solo gli esseri umani, ma anche gli animali da compagnia…

Corre il 2010, quando alla madre di Lanfranco Casula viene diagnosticato un meningioma di 5 centimetri. Viene operata a marzo dello stesso anno. L’intervento, per fortuna, riesce alla perfezione. Pericolo scampato. Forse.

Arriviamo ad oggi, Anno Domini 2020, post Covid, con nuove antenne che nascono in ogni dove. La mamma del signor Casula deve tornare in ospedale, dai medici: lamenta nuovi problemi di salute. Iniziano le indagini, gli esami e c’è il sospetto di una recidiva…

«Non fanno male, le onde elettromagnetiche emesse dall’antenna sono assolutamente innocue», raccontavano le compagnie telefoniche al signor Casula che, preoccupato, chiedeva informazioni prima che il ripetitore venisse costruito.

Qualcuno arrivò addirittura a dirgli che se «aveste l’antenna sul tetto di casa, sareste ancora più protetti da eventuali rischi…».

«Sono parole che ancora mi risuonano nella testa tutti gli anni – afferma oggi Lanfranco Casula –, soprattutto quando ricorre la data di decesso di mio cugino (l’uomo morto per linfoma di non-Hodgkin, ndr) e il 30 marzo giorno in cui venne operata mia madre, che uscì dalla sala operatoria dopo 7 ore di intervento a cranio aperto».

Nel caso delle villette di via Moriane, il nesso di causalità tra emissioni elettromagnetiche e insorgenza di patologie oncologiche non è mai stato acclarato, ma tant’è. I morti sono morti, e i vivi hanno paura. Continuano, da 17 anni, ad avere paura.

Ma il progresso deve andare avanti, costi quel che costi. Gli effetti collaterali? Sono tutti da dimostrare, e comunque sia, fanno parte del gioco.

Allora meglio prendersela col “destino cinico e baro” (cit.) e lasciar perdere le compagnie telefoniche, il 5G, il piano Colao e via discorrendo.

Ché tanto le onde elettromagnetiche NON FANNO MALE!!!

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