Vergogna Lega. Di quella volta in cui l’ineffabile Patelli manifestava con il presunto stalker di Lucia Azzolina

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In un mondo meraviglioso certe cose non succedono. Ma non viviamo in un mondo meraviglioso. In realtà, certe cose non dovrebbero verificarsi nemmeno in un mondo appena decente. Ma, evidentemente, quello in cui viviamo non si avvicina nemmeno al minimo sindacale, di decenza.

Poi, in perfetta antitesi con il sostantivo e con la sua semantica, c’è la Lega. Enumerare gli atti di pubblica indecenza targati Carroccio sarebbe impresa ardua finanche per il più paziente e minuzioso degli amanuensi. Da quando nacque come Lega Nord, all’attuale Lega Ebbasta (o al limite con la truculenta appendice “Salvini premier”), il decoro non ha mai fatto parte di quel patetico sodalizio che ogni anno si trova dalla parti di Pontida per bere acqua di torrente da ampolle “consacrate”, ma anche fiumi di buon (?) vino.

Le gesta dei “cazzari verdi”, perché riteniamo che sia limitativo il singolare riferito solo al grande capo, il #semprepessimo Salvini, sono sotto gli occhi di tutti, compresi i loro, che affetti da varie forme patologiche di miopia progressiva, strabismo, astigmatismo congenito e quant’altro possa compromettere la funzionalità dell’apparato visivo, non si avvedono o fanno finta di non comprendere. Non conoscono il ravvedimento, altro sostantivo stralciato dal loro vocabolario.

I giornali di oggi, quelli cartacei, perché quelli online hanno iniziato già ieri, raccontano a colonne unificate della vergognosa nomina di un certo Pasquale Vespa, cooptato dopo “attente valutazioni” (Paperino e Pluto insieme avrebbero fatto di meglio!) e selezioni di curricula dall’attuale sottosegretario leghista all’Istruzione, Rossano Sasso.

Non ci sarebbe nulla di strano se non fosse che il Vespa è sotto processo per diffamazione reiterata a mezzo stampa e minaccia grave ai danni dell’ex ministro Lucia Azzolina.

Un docente e sindacalista, rappresentante dei precari della scuola, che in svariate occasioni, dando ai suoi studenti un fulgido esempio di educazione, rispetto delle istituzioni e decenza, appunto, non ha trovato di meglio da fare nel tempo libero che ricoprire di insulti volgari e sessisti (dal rossetto rosso a come chiudere la bocca dell’ex ministro), oltre che di minacce, la malcapitata Azzolina.

D’altro canto, che la macchina del fango lanciata a tutta velocità contro l’ex titolare del dicastero all’Istruzione fosse opera della Lega era cosa già nota da tempo: la famigerata Bestia di Salvini è pagata per quello. Poi, ci sono le bestie…

Ma, come spesso capita quando quel verde carico d’odio invece che di speranza fa capolino negli scandali politici (e non solo), non c’è limite al peggio. Da nord a sud, il virus che contagia gli haters seriali del Carroccio ha un indice Rt ancora più alto del Covid-19.

A Biella, c’era l’ineffabile Onorevole Cristina Patelli, con il suo stuolo di #bimbiminkia, a fare da grancassa sul territorio per la crociata contro Lucia Azzolina. La stessa Patelli che nella foto di corredo a questo articolo manifestava, chi l’avrebbe mai detto?, proprio con Pasquale Vespa (il primo da sinistra, quello col megafono).

Ora, in un mondo appena decente, qualcuno dovrebbe come minimo chiedere scusa, qualcun altro dovrebbe dimettersi e qualcun altro ancora attendere l’esito del processo a suo carico, prima di candidarsi per e accettare incarichi istituzionali. Ma si sa, viviamo in un mondo che con la decenza non vanta nemmeno parentele di 12° grado. E la Lega non rientra nemmeno tra gli affini più lontani.

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