Transizione digitale. Domani scade il bando da 5 mln della Regione per la migrazione dei comuni sul cloud: dal Biellese zero domande

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Cinque milioni (5.000.000) di euro. Questo è l’investimento della Regione Piemonte per accompagnare la digitalizzazione degli enti locali in qualità di soggetto aggregatore territoriale sul digitale. Domani, venerdì 30 aprile, si chiude il bando con cui la Regione accoglie le domande per la migrazione sulla propria infrastruttura cloud per i comuni piemontesi.

Scopo del bando è quello di aiutare comuni e unioni nel liberarsi dei server obsoleti e poco sicuri con i seguenti fondamentali vantaggi: 1) ottemperare alle norme nazionali la cui applicazione è nella responsabilità dei referenti per la transizione al digitale o ai Segretari; 2), razionalizzare la spesa IT dei comuni; 3) mettersi in regola con la sicurezza informatica; 4) favorire l’interoperabilità tra sistemi informatici locali, regionali e nazionale.

Il bando copre il 100% delle spese di migrazione del software in uso per i primi 300 comuni piemontesi che presentano domanda di interesse. Sono state riservate quote di partecipazione ad ogni territorio provinciale, con particolare attenzione a comuni piccoli e alle forme associate (Unioni di comuni o altre Convenzioni), per garantire a tutti pari accesso ai fondi.

A due giorni dalla conclusione del bando altre province piemontesi hanno colmato e superato le quote a disposizione, il Biellese non si è ancora presentato. Non vi sono complessità amministrative: due comuni con popolazione inferiore a 10mila abitanti possono mettersi d’accordo, individuare tra loro un capofila e presentare la domanda.

La realtà è molto articolata: alcuni comuni medio grandi hanno già provveduto alla migrazione del proprio software sul cloud sicuro (ad esempio il Comune di Biella), altri più piccoli sono disorientati e in ritardo nell’adeguamento normativo, molti altri ancora indicano la rete come anello debole per passare al cloud.

Non bisogna confondere però le valutazioni tecniche (che avverranno successivamente) come pregiudiziali alla formulazione della domanda perché non è così. La manifestazione di interesse al bando consegna nelle mani degli amministratori comunali una valutazione tecnica gratuita e senza impegni: se la rete è un reale ostacolo al cloud è buon gioco spingere per ulteriori investimenti che necessariamente dovranno seguire.

Il rischio che corre oggi il nostro territorio è che gli investimenti già stanziati o futuri vengano dirottati su altri territori più reattivi, che dimostrano una domanda e sensibilità più ampie.

Non perdiamo occasione nel far sentire la nostra voce.

c.s.

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