Socialcloaca. Calcio e politica, in morte di Diego Maradona: quando i paladini della morale sono i tifosi di Silvio…

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Scorrendo l’effluvio di critiche da cloaca a cielo aperto (quali in effetti sono, anche se solo in modo virtuale) dei social all’indirizzo del compianto Diego Armando Maradona, ci scappa un sorriso. Amaro. Molto amaro.

Calcio e politica, da sempre, sono un mix indissolubile. Se non altro da quando, nel lontano 1982, l’Italia intera poté “sbarellare” letteralmente, e legittimamente, vedendo un uomo del calibro del Presidente della Repubblica, ex partigiano, Sandro Pertini, gioire in modo quasi scomposto come un bambino per la vittoria azzurra al “Mundial”.

Calcio e politica, a ben vedere, vivono tutt’e due di TIFO.

Non entriamo nel merito, hic et nunc, della vita dissoluta, sbagliata di Maradona fuori dal campo, perché da tifosi, preferiamo ricordarlo come… IL CALCIO. Il migliore, il “pibe de oro”, D10S.

Tornando ai social e all’indissolubile “nodo gordiano” tra calcio e politica, ci scappa un sorriso amaro, molto amaro, dicevamo poc’anzi. Sì, perché si leggono aberranti e grotteschi commenti anche da gente che in qualche modo ha avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con il padre dei pluripregiudicati, pluriprescritti, pluri… qualsiasi cosa della politica italiana.

Gente che ha leccato i tacchi alti a Silvio Berlusconi, o che anche, semplicemente, lo ha votato. Gente che ancora oggi, incomprensibilmente, continua a genuflettersi ossequiosamente al signor B, sui social si trasforma nel Torquemada di Diego Armando Maradona.

I moralizzatori del centrodestra… Praticamente un ossimoro. Un po’ come dire che Pantelleria è l’estremo Nord del Paese.

Per dirla con il grande Totò…

“Lo so, dovrei lavorare invece di cercare fessi da imbrogliare, ma non posso, perché nella vita ci sono più fessi che datori di lavoro”.

 

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