Sagliano Micca. Dove a San Valentino si fa informazione sui pericoli della tecnologia 5G

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Il progresso, in tutte le sue declinazioni, è veramente tale solo se non perde di vista la centralità dell’uomo, dell’individuo che lo agisce (o che lo subisce). In quest’ottica, crediamo che ci sia vero progresso solo quando le nuove tecnologie non trascurino un aspetto fondamentale, irrinunciabile: la salute pubblica.

C’è una parte importante della cosiddetta società civile che si batte per questo nuovo umanesimo tecnologico, ben consapevole del fatto che da un lato ci sono progresso, globalizzazione, evoluzione, dall’altro le esigenze, talvolta confliggenti, di singoli individui o gruppi di individui.

Uno degli ambiti di applicazione del “dissenso civile” o del pensiero divergente si sta coagulando intorno alla sperimentazione della nuova tecnologia 5G. Conviene, forse, spiegare brevemente di cosa si tratti: con il termine 5G (acronimo di 5th Generation) si indicano le tecnologie e gli standard di quinta generazione, successivi a quelli di quarta generazione con prestazioni e velocità superiori a quelli della tecnologia 4G, che l’ha preceduta.

In buona sostanza, parliamo di onde elettromagnetiche trasmesse attraverso ripetitori posizionati in ogni dove. Ripetitori, e onde, che già sono al centro di molte discussioni, sia in ambito medico che scientifico in generale, rispetto agli effetti (nocivi?) sulla salute dell’uomo e degli animali.

Il 5G, che si affiancherà, sommandosi, alle reti 3G e 4G incrementando ulteriormente l’esposizione ai campi elettromagnetici, viaggia su una banda attorno ai 750Mhz per le trasmissioni a media-lunga distanza e una seconda attorno ai 30 Ghz, le famose onde millimetriche, che richiedono una fittissima rete di antenne disseminate sul territorio.

Il problema è che le ricerche scientifiche sull’esposizione alle onde 5G non vanno di pari passo con la sperimentazione del servizio. La materia è quantomeno incompleta, lacunosa…

Ecco perché un agguerrito gruppo di privati cittadini saglianesi e di Campiglia Cervo, in collaborazione con il medico di base Graziano Piana, internista, incaricato del ruolo di “medico sentinella per l’ambiente” da parte dell’Ordine dei Medici di Biella, ha organizzato, per venerdì prossimo 14 febbraio, ore 21, “Un San Valentino vitale per il nostro futuro”, ovvero un incontro aperto al pubblico all’interno del Polivalente di Sagliano Micca con lo scopo di (in)formare la popolazione sui rischi che si corrono a partire dalla costruzione di un’antenna, ufficialmente per il 3/4G (ma poi chissà…) sul territorio comunale, a pochi metri da un gruppo di abitazioni.

Il titolo della serata è “3G… 4G… 5G… Siamo davvero sicuri?”

Al tavolo dei relatori, insieme al dottor Piana, saranno presenti ospiti di primissimo piano, a partire da Paolo Orio, presidente Associazione Italiana Elettrosensibili, medico veterinario di Gallarate (VA), considerato tra i massimi esperti italiani in tema di inquinamento elettromagnetico, autore di studi e pubblicazioni in materia, lo scorso anno ha relazionato sul tema dell’elettrosensibilità anche al Senato della Repubblica; Giorgio Scaglia, che nella sua presentazione scrive: “Ingegnere da oltre 20 anni, per risolvere dei problemi di salute familiari, studia testa e sviluppa soluzioni, per compensare e contrastare gli effetti negativi dovuti al ‘progresso’ dell’era moderna”.

Ancora: Marco Menghini, attivista WWF Lodigiano-Pavese, referente 5G del Gruppo di Studio e Azione; Alessandro Machetti, Assemblea Stop 5G Torino che in collaborazione con Codarem ha organizzato il presidio del 25 gennaio in piazza Castello a Torino aderendo alla Giornata mondiale Stop 5G. Già, perché la preoccupazione nei confronti di questa nuova tecnologia non è solo un’italica prerogativa, anzi, il Belpaese si sta accodando ad iniziative partite dove la sperimentazione del 5G è già partita da qualche tempo.

Il 5 aprile 2019 Céline Fremaul, il ministro dell’Ambiente della regione di Bruxelles, ha bloccato le sperimentazioni della rete nella regione fino a quando una garanzia tecnica non assicurerà che le antenne 5G non superano gli standard sulle emissioni di frequenze radio. A Ginevra, in Svizzera, un piano per l’aggiornamento al 5G è stato bloccato per lo stesso motivo.

Anche nel Biellese la sperimentazione non è vista di buon occhio: a partire dal Comune di Mongrando, che con delibera consiliare ha chiesto una moratoria, altri enti pubblici locali si sono messi in scia. Il Comune di Sagliano Micca, al contrario, forse per un’amnesia amministrativa, ha lasciato scadere i termini per il silenzio-assenso a tutto vantaggio della ditta che ha richiesto il permesso di posizionare l’antenna.

Il Polivalente di Sagliano Micca

L’Istituto Superiore di Sanità scrive in una nota che «al momento, non è possibile formulare una previsione sui livelli di campo elettromagnetico ambientale dovuti allo sviluppo delle reti 5G. Se da un lato aumenteranno sul territorio i punti di emissione di segnali elettromagnetici, dall’altro questo aumento porterà a potenze medie degli impianti emittenti più basse. Un’ulteriore riduzione dei livelli medi di campo sarà dovuta alla rapida variazione temporale dei segnali. Una valutazione adeguata dell’impatto di questa nuova tecnologia potrà essere effettuata solo a seguito di una conoscenza dettagliata delle caratteristiche tecniche degli impianti e della loro distribuzione sul territorio».

Il Comitato scientifico della Commissione Europea su Salute, Ambiente e Rischi emergenti ritiene necessari approfondimenti per «la mancanza di chiare evidenze utili allo sviluppo di linee guida per l’esposizione ai campi elettromagnetici 5G lascia aperta la possibilità di effetti biologici indesiderati». Nello stesso documento si conferma comunque che «gli studi non hanno ancora fornito nessuna chiara evidenza di impatti su mammiferi, uccelli o insetti».

La domanda di fondo, volutamente provocatoria, resta senza risposta: come recita lo slogan della serata, “Vuoi mettere la tua vita in un microonde?”

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