Retropensiero sulla nuova ATL Biella e Valsesia-Vercelli: non è che ci siamo “svenduti” la presidenza?

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C’è un retropensiero che ci assilla da qualche giorno. È lì che gira, gira… in loop. Allora, ad un certo punto, abbiamo deciso di porre fine a quel continuo e fastidioso turbinio per cercare di dargli  forma e contenuto.

Andando a ritroso, ci siamo accorti che quell’assillante mulinare di pensieri è coevo alla ricezione di un comunicato stampa mediante il quale si annunciava la nascita “in provetta” della nuova Azienda Turistica Locale. Sostanzialmente, il frutto di una fusione “a freddo” tra quella di Biella e quella già bicefala – per così dire – di Valsesia-Vercelli.

La sede ATL di Biella

A presiedere il neonato ente del turismo c’è un vercellese, Pier Giorgio Fossale, e accanto a lui, nel direttivo, un buon numero di biellesi che dovranno perorare la causa del territorio, “tirando la giacchetta del loro presidente”. Fossale è un medico che ha l’indubbio merito di aver portato nella città di Sant’Andrea nientepopodimeno che il grande Guggenheim con alcune delle sue collezioni.

Ma si dà il caso, però, che Biella, non più tardi di qualche mese fa (correva il 30 ottobre scorso), al termine di un iter che ha visto le istituzioni pubbliche e private della provincia laniera trasversalmente impegnate per il conseguimento di quel risultato, sia diventata Città Creativa Unesco, entrando così dalla porta principale in un network di rilievo planetario che potrebbe fruttare non pochi “benefit” in termini di immagine e, più prosaicamente, di ricaduta economica.

Allora, delle due l’una: o soffriamo di qualche recondito e ancestrale complesso d’inferiorità nei confronti del vecchio capoluogo di provincia o, più semplicemente, ci siamo svenduti la presidenza della nuova ATL in cambio di qualche “credito” per altre presidenze, forse più pesanti in termini di quadrante.

 Accidenti, facendo due più due (la matematica non è un’opinione, dicono i ben informati), ci viene in mente che il prossimo ente in via di (ulteriore) fusione è la Camera di Commercio…

Ahi, la faccenda si complica.

A questo punto, il sospetto diventa qualcosa di più. E nella speranza di sbagliarci ripetiamo il quesito adombrato più sopra, aggiungendo un pezzetto… Non è che ci siamo svenduti la presidenza dell’Azienda Turistica Locale per poter sedere al tavolo della nuova Camera di Commercio nella speranza di portare a casa quella, di presidenza?

No perché in quel caso sia Vercelli che Novara hanno un peso specifico sicuramente maggiore del nostro. E sarebbe un vero peccato se, per meri interessi e ambizioni personali, noi biellesi si rimanesse col più classico (e sfigato) dei cerini in mano…

Il retropensiero è ancora lì, che gira… Viene da chiedersi, infatti, quanta e quale parte abbiano avuto in questa operazione la Provincia di Biella e l’Amministrazione Corradino. Sono entrate nella partita? O sono rimaste in panchina a guardare gli altri giocare, limitandosi a passare il bigliettino con l’elenco dei nomi da inserire nel cda? In soldoni: hanno avallato la presidenza vercellese o non ha avuto alcuna voce in capitolo?

Mah… chissà se qualcuno si prenderà la briga di fornire qualche lume su questa “strana” vicenda che, vista così, dall’esterno, ha tutta l’aria di uno sfortunato (?) autogol.

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