Ospedale. Due borse di studio in ambito onconefrologico grazie ad “A.MA.RE” e Fondazione CR Biella

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Si stanno concludendo i progetti condotti dai due studenti al quinto anno di Medicina beneficiari delle borse di studio in memoria di Antonio Vercellone e Serafino Garella assegnate dall’Associazione A.MA.RE Biella con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, su argomenti di Onconefrologia e di immunopatologia renale, malattie rare nefrologiche e nefroreumatologiche.

L’idea di creare le borse di studio è nata in ambito universitario ed è stata portata avanti grazie all’Associazione A.MA.RE. – Sezione di Biella, che ha richiesto e ottenuto il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

A seguito di bando pubblico, Eleonora Mantovani, studentessa dell’Università degli Studi di Torino, e Giovanni Di Giampaolo, studente dell’Università degli Studi di Milano, hanno avviato, nell’estate 2023, una frequenza in Ospedale, trovandosi ora nella fase conclusiva dei loro rispettivi progetti.

Raffaella Cravero, dirigente medico della Struttura Complessa Nefrologia e Dialisi dell’ASL di Biella Diretta da Colombano Sacco, sottolinea l’importanza di simili iniziative nel contesto ospedaliero: «Sono molte le malattie che presentano risvolti nefrologici e queste borse di studio permetteranno di approfondire la comprensione delle patologie renali e di esplorare nuove strategie di trattamento, con l’obiettivo di portare un contributo tangibile al miglioramento della nostra pratica clinica».

Raffaella Cravero è Referente aziendale del progetto per gli studenti in relazione ai temi multidisciplinari trattati.

In Italia la prima commissione interdisciplinare tra l’Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM e la Società Italiana di Nefrologia – SIN è stata istituita nel 2013: l’obiettivo da raggiungere è la creazione di linee guida e protocolli comuni, nonché lo sviluppo della ricerca in campo onconefrologico.

Nel nostro Paese risultano di particolare valore i contributi apportati dal professor Dario Roccatello e dalla professoressa Roberta Fenoglio, dell’Università degli Studi di Torino, e dal professor Maurizio Alberto Gallieni dell’Università degli Studi di Milano e dalla dottoressa Laura Cosmai, dell’ASST Fatebenefratelli Sacco. Questi professionisti hanno sostenuto, nelle loro realtà, il progetto biellese.

L’esistenza di borse di studio come queste crea quindi non solo la possibilità di confronto tra l’Azienda Sanitaria Locale di Biella e realtà universitarie quali l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi di Milano, ma anche l’opportunità per un apporto alla ricerca medico-scientifica.

«Forse nell’immaginario collettivo si associa la Nefrologia solamente alle attività di dialisi, mentre sono moltissimi gli altri ambiti della medicina internistica e della chirurgia con cui il nefrologo si confronta e interfaccia quotidianamente – dichiara Ivo Dato, Presidente dell’Associazione A.MA.RE. Biella -. Iniziative come le borse di studio promosse dalla nostra Associazione e finanziate grazie al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella vanno incoraggiate poiché sono volte a coinvolgere giovani medici, spingendoli a guardare con interesse a questa importante branca specialistica».

«È importante che a Biella, città in cui operano con successo il Fondo Tempia e la LILT, sia possibile immaginare che nei prossimi anni la prospettiva di sviluppare un ambulatorio per l’attività Onconefrologica – spiega Raffaella Cravero . Il modo migliore per farlo partire è attraverso progetti di ricerca, il coinvolgimento degli studenti di Medicina interessati e la collaborazione con centri di eccellenza presso le Università. Si è voluto ricordare il professor Antonio Vercellone di Torino, di origini biellesi, un pioniere della Nefrologia in Italia, e il professor Serafino Garella, biellese, illustre nefrologo negli Stati Uniti. L’auspicio è che, dall’esempio del loro insegnamento e della loro dedizione, scaturiscano nuove idee di crescita per la città e per il nostro ospedale».

Le borse di studio sono state create in memoria del professor Antonio Vercellone e del professor Serafino Garella, due illustri nefrologi di origine biellese. Una nuova edizione delle borse di studio è già stata finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

Questo progetto rientra tra le attività concretizzate a livello aziendale per favorire il coinvolgimento di giovani medici, che entrano così in contatto con la realtà ospedaliera biellese già durante il loro percorso di studi.

Le borse di studio

Eleonora Mantovani, studentessa di Medicina a Torino, ha scelto di dedicare la sua tesi di laurea a un progetto che coinvolge pazienti affetti da neoplasie renali, candidati alla rimozione completa del rene malato. L’indagine è condotta con la collaborazione della dottoressa Cravero dell’Ospedale di Biella e la supervisione del professor Dario Roccatello dell’Università di Torino e della professoressa Roberta Fenoglio dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

Lo studio prevede la ricerca di lesioni istologiche, sintomatiche e non, sulle porzioni di tessuto renale sano, non coinvolto dalla neoplasia. L’obiettivo finale del progetto è validare l’ipotesi secondo cui i tumori renali si sviluppano su reni già precedentemente malati, nonché scoprire patologie asintomatiche.

«Personalmente ho trovato nel progetto della borsa di studio A.MA.RE un’occasione per mettermi veramente in gioco come studentessa, approfondendo le mie conoscenze sulla patologia oncologica renale e approcciandomi per la prima volta in maniera pratica al mondo della Nefrologia», dichiara Eleonora Mantovani.

«La possibilità di eseguire un esame istologico e ultrastrutturale sulla porzione asportata del rene non interessata dal tumore consente, a volte, di riconoscere malattie renali concomitanti o predisponenti l’insorgenza del tumore, permettendo così di approfondire lo stato di salute del rene controlaterale», spiega Raffaella Cravero dell’ASL di Biella.

Il progetto sviluppato da Giovanni Di Giampaolo, studente di Medicina dell’Università degli Studi di Milano, consiste invece in uno studio volto a individuare una correlazione tra l’assunzione di farmaci antitumorali e l’insorgenza di danno renale acuto. Questi farmaci mirano a risvegliare le capacità dell’organismo di difendersi dal tumore, “rieducando” il sistema immunitario a tenere sotto controllo ed eliminare efficacemente le cellule tumorali, ma possono causare un’iperattivazione del sistema immunitario stesso, che determina l’attacco di cellule sane dell’organismo, con lo sviluppo di reazioni autoimmuni.

Anche se solo in una ridotta percentuale di casi, queste reazioni autoimmuni possono coinvolgere i reni, portando a un danno renale acuto. L’analisi della documentazione clinica, condotta nell’ambito del progetto finanziato dalla borsa di studio, cerca di confermare e approfondire i dati già presenti in letteratura riguardo all’associazione tra danno renale acuto e farmaci antitumorali.

La ricerca si è svolta presso il Reparto di Oncologia dell’ASL di Biella, Diretto dal dottor Francesco Leone, ed è stata svolta sotto la supervisione del professor Maurizio Gallieni dell’Università degli Studi di Milano e della dottoressa Laura Cosmai dell’ASST Fatebenefratelli Sacco.

«Sono sicuro che questa esperienza mi arricchirà molto come futuro medico – argomenta Giovanni Di Giampaolo -, permettendomi di imparare cosa significa fare ricerca clinica. Ciò che mi affascina maggiormente di questo progetto è il tentativo di fornire risposte a questioni ancora non del tutto comprese. Spero che il mio impegno possa contribuire, anche se in modo modesto, al progresso della medicina».

«Il primo ambulatorio di Onconefrologia in Italia è stato istituito a Cremona ed è diretto proprio dalla Dottoressa Cosmai, che, insieme al Professor Gallieni, segue Giovanni nella sua ricerca», ricorda Raffaella Cravero.

In memoria di Antonio Vercellone e di Serafino Garella

I professori Antonio Vercellone e Serafino Garella sono stati due grandi e illustri nefrologi biellesi. Si sono confrontati con altri specialisti in Europa e nel mondo, hanno sperimentato, curato, implementato le tecniche dialitiche risalendo alle cause che hanno portato il paziente alla dialisi.

Antonio Vercellone nacque a Torino il 19 gennaio 1923, da una famiglia originaria di Sordevolo. Laureato nel 1948 con una tesi sul significato delle clearances renali, fu pioniere degli studi nefrologici all’Università di Torino. Dal 1968 al 1974 fu Segretario della Società Italiana di Nefrologia, mentre ne venne eletto Presidente per due mandati, dal 1974 al 1980. Durante la sua carriera rimase in costante contatto e collaborò con i grandi nefrologi francesi. Morì il 2 aprile 2000.

Serafino Garella, nato il 22 novembre del 1937, si formò all’Università di Milano e, tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, fu borsista della Fondazione Puteano a Pisa. Per anni esercitò la sua attività di docente in grandi università statunitensi, come la Northwestern University. Nel 1993, mentre era Primario del Dipartimento di Medicina e Direttore della Scuola di Specializzazione in Medicina Interna presso l’ospedale St. Joseph di Chicago, fondò un ambulatorio medico che erogava prestazioni sanitarie gratuite a coloro che non potevano permettersi un’assicurazione sanitaria. Nel 2010 divenne Presidente della Fondazione Clelio Angelino, a Biella. Morì a Milano il 14 aprile 2019, all’età di 83 anni.

c.s.

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