Il Filo da tessere e Fondazione BIellezza puntano sulla residenzialità nel Biellese cercando di intercettare chi “fugge” dalle grandi città

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Creare desiderio lavorando su una nuova narrazione che metta al centro le bellezze e le potenzialità del Biellese per farne una meta ambita per chi sceglie di cambiar vita “fuggendo” dalle grandi città sull’asse Milano-Torino: è questa la vera sfida del progetto “Silver Life”, presentato giovedì scorso, 15 luglio, a Palazzo Gromo Losa.

«Abbiamo voluto avviare la riflessione sul tema con un momento di confronto necessario per sensibilizzare il territorio che spesso non è consapevole delle proprie potenzialità – spiega Enrico Pesce, presidente del Consorzio Il filo da tessere capofila del progetto sostenuto anche da Fondazione BIellezza -. Il nostro territorio ha bellezza naturale, servizi, comunità vive e attive, immobili belli e a prezzi bassi, offerta culturale, abbiamo le carte in regola per attrarre una nuova residenzialità di qualità».

Il Biellese, dunque, come laboratorio di un nuovo modello abitativo la cui nascita ha subito una inaspettata accelerazione grazie alla pandemia, che ha reso evidenti e urgenti tendenze già avviate: dalla ricerca di spazio alla presenza di servizi di cura. Da qui la creazione di un gruppo di lavoro trasversale e qualificato di cui fa parte il Politecnico di Milano con l’urbanista prof.ssa Elena Granata che crede fortemente nel progetto e che ha dichiarato a VITA, media partner del convegno, «Silver life è un progetto che esplora un nuovo modo di concepire i piccoli borghi, trasformando le criticità in punti di forza e costruendo un patto abitativo tra istituzioni locali, risorse private, terzo settore e nuovi abitanti. Il progetto si propone di lavorare sulla silver life, rivolgendosi a chi decide di vivere diversamente questa seconda parte della propria vita».

«Da oggi la silver life passa da sogno ad una fase più concreta: il Biellese con le sue comunità accoglienti e solidali, i suoi paesaggi affascinanti, la sua storia, i suoi servizi e i suoi tanti immobili è pronto ad accogliere nuovi abitanti. Fondazione BIellezza sostiene il progetto con convinzione ed entusiasmo anche attraverso la creazione di una logistica di supporto appropriata e per una comunicazione che presenti le opportunità del Biellese a tutti coloro alla ricerca di un posto accogliente e naturale», dichiara Paolo Zegna, presidente di Fondazione BIellezza.

Alle suggestioni corrispondono poi dati concreti che i partner di progetto (Politecnico di Milano, Fondazione BIellezza, GAL montagne biellesi, SEC Scuola di economia civile, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Consorzio Il filo da tessere) stanno mappando e divulgando sul sito https://silver-life.it/. Qui è anche possibile firmare il “manifesto” della silver life che mette al centro i valori del territorio per un nuovo modello di sviluppo e a cui hanno già aderito numerosi personaggi pubblici e privati per una nuova “chiamata alle armi del territorio”, così come avvenuto per la candidatura Unesco partita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, partner strategico dell’operazione.

«Il progetto silver life è la chiave di volta per riorientare lo sviluppo del territorio rendendolo attrattivo per la vasta area tra Milano e Torino. Si tratta del punto di arrivo di un lungo percorso di riflessione territoriale che ha visto la creazione di reti forti che stanno lavorando unite per un obiettivo comune. Del resto, basta guardare la posizione geografica del Biellese e gli indicatori relativi a servizi, immobili e clima per capire come in futuro quest’area avrà una forza attrattiva sempre più forte. Dobbiamo essere pronti ad accogliere le persone che arriveranno da noi in cerca di qualità della vita e trasformarle in risorse per il territorio e la comunità», ha evidenziato Franco Ferraris, presidente della Fondazione CR Biella.

c.s.

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