Il Circolo di Biella del PD alla giunta Corradino: “Oltre ai selfie, cosa state facendo in concreto per accogliere i profughi ucraini?”

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato stampa diffuso dal Circolo di Biella del Partito Democratico in merito alla richiesta di informazioni alla giunta cittadina su cosa stia facendo, in pratica, e non solo a parole, per accogliere al meglio i profughi in arrivo dall’Ucraina.

Gli esponenti della maggioranza della Città di Biella si dichiarano vicini al dramma dell’Ucraina ma… da lontano. Infatti mentre loro con grandi sorrisi posavano per le foto-opportunity qualche decina di metri più in là gli Ucraini residenti nel nostro territorio hanno organizzato un evento per chiedere solidarietà, per raccontare il loro dolore e le loro lacrime. Nello stesso momento c’è un mondo che partecipa e organizza raccolte di beni e di fondi e collabora nell’accoglienza. E intanto iniziano ad affluire i primi profughi, chi attraverso parenti e amici già residenti nel Biellese, chi aiutato dalle associazioni locali e nazionali, chi è semplicemente saltato su un treno arrivando casualmente qui.

Sono perlopiù madri e nonni con figli e nipoti che abbisognano di tutto: un tetto sicuro, assistenza medica, cibo, vestiti, scuola. Ci chiediamo se e come si sta organizzando il Comune di Biella per accogliere questo flusso che è appena agli inizi. Alla Prefettura e ai Comuni è infatti demandata in toto la gestione dei profughi ecco perché chiediamo l’immediata istituzione di una cabina di regia a livello territoriale e riteniamo che il sindaco di Biella dovrebbe prendere l’iniziativa nella sua qualità di primo cittadino del capoluogo di provincia.

Chiediamo se si sta approntando una mappa di alloggi di proprietà comunale vuoti da assegnare temporaneamente a queste persone che non possono fare riferimento solo a parenti e amici, e nemmeno essere confinati in strutture fatiscenti o lontane dalla città (nessuno ha automezzi per muoversi).

Ci chiediamo se si tiene conto del fatto che purtroppo gran parte degli ucraini non si è sottoposta a vaccinazione contro il Covid e che quindi occorre prendere adeguate contromisuire, in primis luoghi per isolare gli infetti.

Vorremmo sapere se si sta affrontando il fatto che solo un numero esiguo sa parlare l’italiano e che, quindi, sono necessari i mediatori culturali, che occorrerà aiuto per il disbrigo di pratiche burocratiche, che i bambini dovranno andare a scuola…

Speriamo che nel vuoto pneumatico in cui sta vagolando la giunta di Biella indaffarata nei selfie, nei reciproci dispetti e dispettucci interni alla maggioranza, nella corsa da centometristi alle poltrone delle partecipate, nei ritagli del tempo dedicato alla compilazione delle liste di proscrizione che distinguano bene tra profughi di serie A e di serie B, ci sia qualcuno che trovi il tempo di affrontare il problema dell’arrivo di questa disperata umanità in tutta la sua complessità.

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