Gioco d’Azzardo Patologico. La Lega si schianta in Consiglio regionale: sospesa la proposta di LR del Carroccio

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Il Consiglio regionale del Piemonte ha sospeso la proposta di legge regionale della Lega sul Gioco d’Azzardo Patologico, che aveva lo scopo di modificare in favore dei gestori la normativa regionale preesistente (LR 9/2016). Le proteste di tanti amministratori locali (a partire da quelli che fanno capo ad Avviso Pubblico), del Terzo settore e dell’associazionismo hanno avuto la meglio sul braccio di ferro messo in atto dai rappresentati del Carroccio, rimasti con il proverbiale cerino in mano, perché abbandonati anche dagli schieramenti alleati.

«Sulle malattie come il Gioco d’Azzardo Patologico non si scherza – afferma soddisfatta Monica Canalis, vice segretario del Partito Democratico Piemontese -, soprattutto in mezzo a una pandemia che ha messo la salute al primo posto tra i pensieri dei piemontesi. La Lega non ha retto l’opposizione istituzionale delle forze di minoranza e la determinata protesta della società civile, e non ha saputo tenere unita la maggioranza su una proposta di legge che avrebbe cancellato ingiustamente i buoni risultati della Legge regionale 9/2016. Quella che è mancata al Consiglio regionale in questi giorni è la politica».

«La politica non si fa con le prove di forza o con i colpi di mano – continua Canalis –, neanche quando si vincono le elezioni. Per fare politica occorre una capacità di mediazione, disponibilità al dialogo e all’ascolto, non tanto dei poteri economici, che vogliono influenzare le decisioni, ma delle forze sociali e professionali che curano i malati e accolgono i più fragili. La Lega ha rifiutato ogni mediazione e si è schiantata. Speriamo che questa esperienza sia utile per il futuro, perché la qualità del dibattito democratico migliori e si basi non solo sulla forza, ma anche sul buon senso».

«La legge sul gioco d’azzardo è salva – conclude Paolo Furia, segretario regionale dem –. La Regione è stata costretta a ritirarsi dopo la forte e ben organizzata battaglia che il PD e le opposizioni hanno dato in questi giorni in Consiglio regionale, con il supporto e la mobilitazione di tanta società civile, associazioni e movimenti. Ora dovremo monitorare affinché la Giunta non cerchi scorciatoie per evitare il dibattito in aula. Ci auguriamo piuttosto che il dibattito politico in Piemonte torni a concentrarsi sulle priorità avvertite dai cittadini: la ripartenza delle attività economiche, la sanità territoriale e ospedaliera, le infrastrutture».

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