Fondazione CR Biella scende in campo nella delicata battaglia contro il decadimento cognitivo della popolazione

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Nuova missione operativa per la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che punta i riflettori sulle esigenze dei soggetti con decadimento cognitivo purtroppo sempre più numerosi nel Biellese, anche in considerazione dell’invecchiamento della popolazione. Come sempre, di fronte a un problema della comunità, l’ente di Via Garibaldi si fa promotore in proprio della soluzione, coinvolgendo nella missione gli stakeholder territoriali per avviare una co-progettazione partecipata.

In questo caso è stato promosso, lo scorso 31 gennaio, un incontro degli enti già firmatari del protocollo di intesa con il quale nel 2016 si formalizzò il progetto del centro di incontro Mente locale, dedicato a persone con lieve decadimento cognitivo o demenza di grado lieve. Al tavolo erano presenti Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, AIMA Biella, Provincia di Biella, Comune di Biella, ASL BI, Consorzi Socio-Assistenziali IRIS e CISSABO e Ordine dei Medici e Odontoiatri di Biella.

«Un incontro importante nel quale è emersa l’esigenza di mettere a sistema le attività e le risorse già presenti sul territorio per anziani e per soggetti con deficit cognitivi, tra cui Alzheimer e altre demenze con l’eventualità di portare avanti una progettazione condivisa», spiega il segretario generale Andrea Quaregna.

«Non possiamo lasciare soli i nostri anziani e le famiglie ad affrontare queste problematiche – commenta il presidente Franco Ferraris -,– occorrono risposte strutturali a problemi complessi e con questo progetto cercheremo di immaginarle con l’obiettivo di aiutare e sostenere gli anziani con decadimento cognitivo e i soggetti con Alzheimer».

Il Tavolo avrà come obiettivo quello di costruire, mediante un approccio di co-progettazione, un progetto operativo funzionale con queste finalità generali:

  • rispondere in modo integrato ai bisogni dei soggetti anziani con particolare attenzione ai soggetti con decadimento cognitivo tramite interventi a domicilio su tutto il territorio di competenza della Fondazione, anche in considerazione delle specificità territoriali;
  • promuovere un progetto che possa rallentare il processo di decadimento cognitivo e diminuire il carico assistenziale ed emotivo dei familiari nelle fasi iniziali e moderate della malattia;
  • promuovere lo scambio di conoscenze e buone prassi già avviate e sperimentate nell’ambito degli interventi considerati;
  • costituire una rete di soggetti che, al di là della contingenza, possano rappresentare un punto di riferimento nell’assistenza domiciliare, per i servizi sanitari, per i servizi territoriali pubblici e privati;
  • sperimentare nuovi modelli di servizio di gestione e co-operazione per rispondere ai bisogni dei soggetti anziani con decadimento cognitivo nell’ottica di sostenere il soggetto malato e la famiglia.

Il tavolo, come sempre, sarà inclusivo comprendendo tutti gli enti pubblici e i soggetti che manifesteranno interesse a essere coinvolti e avranno le necessarie competenze. Dal lato operativo si prevedono 3 workshop con un processo da realizzarsi tra i mesi di aprile e maggio, in cui verranno definiti l’idea progettuale, gli obiettivi e le azioni principali da intraprendere, nonché verranno individuati un soggetto capofila e i partner operativi da coinvolgere nella realizzazione delle attività.

La progettazione esecutiva verrà fatta tra giugno e ottobre per mettere a punto tutte le singole attività da realizzarsi nell’ambito del progetto dalla rete operativa dei partner per il raggiungimento dei risultati attesi.

Obiettivo finale offrire al territorio soluzioni concerete al problema nell’arco di 24 mesi procedendo al contempo con una sua modellizzazione che consenta di raccogliere i punti di forza e i punti di debolezza del percorso in collaborazione con la Fondazione Zancan Onlus che affiancherà gli uffici della Fondazione già impegnati su molteplici fronti.

c.s.

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