È stato presentato oggi a Palazzo Gromo Losa di fronte a un pubblico attento e qualificato che ha fatto registrare il tutto esaurito il I Rapporto annuale di OsservaBiella-Osservatorio territoriale del Biellese. Si tratta del punto di arrivo di un importante progetto territoriale di rete che ha coinvolto oltre 30 Enti attraverso il coordinamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella che ha lanciato il progetto nel 2020.
Un nuovo strumento di analisi e pianificazione territoriale messo a punto con il Laboratorio di ricerca “Percorsi di secondo welfare” del Dipartimento di scienze sociali e politiche dell’Università degli Studi di Milano. L’Osservatorio, attraverso specifici rapporti annuali, permetterà una miglior conoscenza del contesto locale, sosterrà l’intervento di enti pubblici e privati nel campo del welfare e favorirà l’attivazione di misure e servizi più rispondenti alle effettive necessità territoriali in ambito sociale.
Dopo i saluti istituzionali portati dal Prefetto di Biella Franca Tancredi, dall’assessore regionale Elena Chiorino e dall’assessore comunale Isabella Scaramuzzi, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Franco Ferraris ha presentato la vision dell’Ente per lo sviluppo del Biellese.
«La Fondazione, in linea con un’ampia riflessione in corso nel mondo delle Fondazioni bancarie italiane, e grazie all’attento lavoro dei suoi organi istituzionali, ha ispirato la propria azione per gli anni futuri agli obiettivi dell’agenda ONU 2030 al cui centro spicca il ruolo delle comunità nella creazione di società sostenibili – ha spiegato -. A questi temi e obiettivi si ispira dunque la programmazione dell’Ente per il 2022. Grazie ai dati fatti emergere dall’Osservatorio territoriale oggi presentato sarà possibile mettere a punto bandi e progetti sempre più aderenti ai bisogni reali del territorio e monitorarne l’efficacia. Siamo sicuri che questo sarà uno strumento fondamentale per disegnare il Biellese di domani. In questa occasione inoltre voglio ringraziare pubblicamente tutti gli Enti che hanno dato e daranno il loro contributo al progetto e che hanno permesso la creazione di una rete straordinaria».
Alle parole del presidente ha fatto eco l’intervento del segretario generale Andrea Quaregna: «La Fondazione ha investito risorse economiche ed umane importanti per la realizzazione di questo progetto, in un momento ancora molto complicato per il mondo e per il nostro territorio riteniamo che fare rete, condividere buone idee e prassi virtuose ispirate da goal condivisi a livello globale possa essere la strada giusta per progettare il futuro. Questa prima edizione del rapporto ci permette una lettura più approfondita del contesto in cui i soggetti pubblici e privati si muovono, con grande entusiasmo lo mettiamo a disposizione del territorio affinché ispiri visioni di futuro e modi concreti per realizzarle. Il documento programmatico previsionale 2022 della Fondazione prevede proprio la coprogettazione territoriale come strumento di azione partecipata in alcune specifiche aree di intervento».
Il compito di entrare nel vivo della trattazione è stato affidato a Franca Maino ed Elisabetta Cibinel dell’Università degli Studi di Milano che con Sara Diritti della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella hanno condotto la redazione del Rapporto che ha analizzato oltre 150 indicatori territoriali per disegnare una “fotografia” del Biellese.
«Il percorso che ha portato alla selezione degli indicatori ha fatto emergere il corposo patrimonio di dati già esistente nella provincia di Biella. Il lavoro svolto dall’Osservatorio fin qui ha un grande valore dal punto di vista scientifico e a beneficio del territorio biellese, che ora dispone di una base dati affidabile per condurre analisi su temi specifici e realizzare interventi a vantaggio della comunità – hanno commentato -. Con la nascita dell’Osservatorio si è avviata la costruzione di solide basi per poter affrontare problemi complessi con un approccio efficace e poter disporre di strumenti e metodologie di osservazione che sostengano le scelte e i processi decisionali delle organizzazioni pubbliche e private del territorio. Crediamo che questo favorirà un impiego strategico delle risorse a disposizione di cittadini e cittadine generando nuove collaborazioni nell’affrontare nuovi e vecchi bisogni sociali».
Tra i temi a cui nel corso del convegno, moderato dalla giornalista de “La Stampa” Paola Guabello, è stato dato ampio spazio, la condizione della donna nel Biellese con particolare attenzione alla conciliazione tra lavoro e famiglia. Un tema “caldo” e molto importante per la ripresa economica post pandemia e che rappresenta il primo degli approfondimenti annuali che verranno proposti dall’Osservatorio.
Tra i commentatori del rapporto biellese è stato particolarmente apprezzato l’intervento del sociologo Flaviano Zandonai che ha dichiarato: «Il terzo settore svolge un ruolo importante, anche se forse non sempre ne è consapevole ed è adeguatamente riconosciuto, come costruttore di dati rispetto a fenomeni sociali rilevanti che spesso non trovano adeguata rappresentazione nei database ufficiali. Bisogni sociali, capacità di attivazione della cittadinanza, qualità dei servizi di welfare, valutazione degli impatti sono aspetti che possono essere misurati a partire da quella capacità tipica del terzo settore di attivare confronto e di dialogo tra soggetti diversi contribuendo così a riconoscere anche i dati come bene comune».
Infine, tra gli interventi effettuati è stato significativo quello di Marco Camoletto, responsabile dell’Osservatorio delle Fondazioni bancarie piemontesi, che ha illustrato l’utilità degli osservatori per la progettazione territoriale: «L’Osservatorio Fondazioni è lo strumento che l’Associazione Piemontese delle Fondazioni di Origine Bancaria si è dato, dai primi anni Duemila, per permettere la migliore conoscenza dell’operato complessivo delle Fondazioni sul territorio piemontese, e allo stesso tempo per indagare di volta in volta, attraverso un lavoro monografico specifico, aspetti rilevanti della vita economica, sociale e istituzionale del Piemonte, con l’obiettivo di fornire orientamenti ed ispirazione per perfezionare progressivamente l’efficacia degli interventi delle fondazioni associate. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sull’apporto del Terzo Settore al contrasto della povertà educativa minorile e, negli anni della pandemia, sulle difficoltà che incontra ma anche sulle capacità di reazione che esso è capace di mettere in atto. Nei prossimi anni questa linea editoriale si allargherà a comprendere potenzialità e difficoltà del contesto ligure, secondo le prospettive di evoluzione che investono in tal senso l’Associazione».
Tutti i dati del Rapporto sono consultabili sul sito: www.osservabiella.it.
c.s.