Fondazione CR Biella. “COCO+MARILYN”, il ritorno alla vita dopo la pandemia: domani apre al pubblico la mostra itinerante

0

Uno dei compiti della Cultura è quello di testimoniare e tramandare nel tempo la vita di uomini e donne che hanno fatto la Storia, in tutte le sue poliedriche declinazioni. La mostra “COCO+MARILYN – Douglas Kirkland – BIELLA AL CENTRO DEL MI-TO”, organizzata dalla Fondazione CR Biella (con Federica Chilà alla guida del team di lavoro) e presentata ai media, non solo biellesi, questa mattina a Palazzo Gromo Losa, è la plastica trasposizione della “definizione” di Cultura poc’anzi proposta, senza alcuna pretesa di esaustività.

Due simboli, due icone, due donne che chiunque conosce. Compresi i millennials. Compreso chi, per motivi anagrafici, è arrivato sul grande palcoscenico di questo Pianeta decenni dopo. Molte e molti le conosceranno, magari, per sentito dire, per suggestioni riportate ed ascoltate, con gradi di attenzione e consapevolezza differenti, più o meno sfumati.

Ma sia Coco Chanel che Marilyn Monroe sono tanto storia quanto leggenda. Si tramandano di padre in figlio e di madre in figlia. Classe, eleganza, bellezza, moda. Un concentrato perfetto di vitalità e charme, che colpisce dritto al cuore l’immaginario collettivo, a qualsiasi latitudine. Orbis terrarum, si diceva in tempi lontani.

A ben vedere, però, l’esposizione, che come tale è Arte, nasce dall’arte di un’altra icona: meno nota, più di nicchia, per così dire. Un uomo, in questo caso. Douglas Kirkland, “il fotografo delle star” di Hollywood. Una figura – se vogliamo – da addetti ai lavori, da appassionati di quella forma d’arte che è la fotografia, ma altrettanto mitologica, tra quelle cerchie.

L’obiettivo dell’ormai 86enne fotografo, canadese di nascita ma statunitense d’adozione, è il codice narrativo che, oggi, ci permette di (ri)scoprire quelle due eroine meravigliose. Uno “stratagemma” che ha catturato frammenti di vita delle due donne, tanto diverse e altrettanto amate, perché uniche. Irripetibili.

La mostra, che sarà itinerante (Palazzo Gromo Losa, Spazio Cultura della Fondazione CRB e biblioteca di Città Studi), arriva a Biella grazie al circuito Unesco di cui la città è entrata a fare parte. Dopo Budapest ed Helsinki, l’esposizione in terra laniera propone una chiave di lettura differente, con la moda (e quindi il tessile) a fare da denominatore comune. Nulla di forzato, di tirato per i capelli. Anzi, tutto assolutamente naturale.

Come la bellezza della sede espositiva principale: Palazzo Gromo Losa è un luogo magico, di una bellezza assoluta e disarmante. Accedere all’edificio ristrutturato dalla Fondazione CRB quasi un decennio fa e al suo splendido parco è già, di per sé, entrare in un museo. Lo “sfondo” che diventa co-protagonista.

Questo evento, oltre alle icone di cui abbiamo detto, celebra «il ritorno alla vita, e all’arte, dopo la pandemia. A cento anni dalla nascita di Chanel n. 5, questa mostra ha una forza rigenerativa e creativa. Coco e Marilyn sono due icone del ‘900. E sono sinonimo di moda, quella moda che nel secolo scorso arrivava della nostre fabbriche e dalle nostre maestranze», ha considerato Franco Ferraris, presidente della Fondazione CRB, durante la presentazione.

Altra peculiarità di questa mostra, lo abbiamo accennato, è che sarà itinerante. Caratteristica che, ancora una volta, la differenzia, con un elemento di grande novità, dalle due precedenti esposizioni di Budapest ed Helsinki.

Se infatti a Palazzo Gromo Losa si possono ammirare gli scatti (davvero spettacolari!) di Douglas Kirkland, nello Spazio Cultura della Fondazione (in via Garibaldi 14) sarà possibile ammirare i lavori dei ragazzi dell’ITS Tam – Tessile e Moda (rappresentati in conferenza stampa dalla dirigente Silvia Moglia), che hanno preso spunto dal concetto di sostenibilità per riadattare e attualizzare la moda dell’epoca a partire dalle “pezze” di tessuto recuperate nelle aziende biellesi. Il tema che ha fatto da fil rouge per il lavoro degli studenti è incentrato su alcune keyword: imperfezione, bellezza e diversità (con la prospettiva dell’inclusione).

Nella biblioteca di Città Studi, invece, è stato creato un percorso culturale (lo ha spiegato Walter Ruffato) che unisce idealmente Marilyn Monroe al territorio biellese. Gli studenti dei corsi professionali hanno immaginato di accompagnare idealmente la mitica attrice alla scoperta delle nostre bellezze nascoste.

L’esposizione contempla un sito internet offline creato per far apprezzare il backstage della mostra, una selezione di libri che raccontano la storia della moda, dei tessuti e dei costumi dell’epoca, e infine la raccolta di abiti degli anni ’60 e ’70 gentilmente concessi da una famiglia di collezionisti biellesi.

Ultima curiosità: tra i tanti partner pubblici (uno è il Comune di Biella, era presente all’incontro il sindaco Claudio Corradino) e privati di “COCO+MARILYN” c’è anche la Croce Rossa di Biella che ha messo a disposizione un quadro di Omar Ronda dedicato proprio alla divina Marilyn.

La mostra sarà aperta fino al 12 settembre, nell’auspicio (ma potremmo dire nella quasi certezza) che possa attrarre tanto pubblico da fuori provincia, magari a partire da quell’asse strategico Milano-Torino che farà entrare (o tornare) Biella nel MI-TO!

Condividi:

Commenti chiusi