Enaip Biella. Tutti soddisfatti per l’esperimento di peer education: un vero scambio di conoscenze tra studenti

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Successo all’Enaip di Biella per il progetto di peer education tra gli studenti del corso biennale di Sala&Bar e gli allievi del corso Prelavorativo. In questa metodologia il ruolo di docente viene svolto da un alunno in modo che lo scambio di conoscenze avvenga tra studenti, tra pari appunto, così facendo i discenti vengono messi al centro del sistema educativo e si attiva un processo naturale di passaggio di conoscenze ed esperienze.

All’Enaip Biella i futuri baristi sono saliti in cattedra per insegnare ai ragazzi e alle ragazze del Prelavorativo tutte le tecniche della caffetteria, come realizzare cocktail, come preparare finger food e diventare perfetti camerieri di sala. I risultati sono stati positivi per entrambe le parti, e non solo dal punto di vista educativo.

«Il fatto che fossimo coetanei ha facilitato l’apprendimento, perché mi sono sentito più rilassato e quindi riuscivo a concentrarmi meglio», racconta Wualid, studente del Prelavorativo. D’accordo le compagne Giada e Alessia: «Erano ragazzi e quindi ci sentivamo più liberi di provare, sbagliare e anche di fare tante domande».

E ancora, Annalisa e Ayuob: «La parte più bella è quella di potersi relazionare con gli altri. Questo progetto ci ha permesso di conoscere ragazzi con i quali altrimenti non saremmo mai venuto in contatto; abbiamo trovato nuovi amici».

Gli studenti di Sala&bar, invece, hanno capito l’importanza di avere pazienza e hanno sperimentato la difficoltà nel trovare la modalità giusta per catturare l’attenzione e farsi seguire da tutti.

Sara commenta così questa nuova esperienza: «Fare la docente è stato difficile, ma molto bello. Devi capire come spiegare e fare in modo che tutti ti seguano e imparino». Per Jenniferè stata un’esperienza importante dal punto di vista emotivo: i ragazzi sono consapevoli di ciò che possono fare ed è triste che molte persone non riescano a capire fino a dove siano in grado di arrivare, perché avrebbero molto da dare».

Pietro racconta che all’inizio non era interessato a questo progetto, ma alla fine è stato contento di partecipare: «C’è stato uno scambio reciproco di competenze ed è stato bello insegnare ad altri. All’inizio non sapevo bene come spiegare, ma già dalla seconda lezione è stato più facile. Di solito vado subito in agitazione, ma vedere che loro facevano tutto con tranquillità e si mettevano in gioco senza paure, mi ha fatto capire che devo stare più tranquillo».

Entusiasmo e orgoglio per gli obiettivi raggiunti anche per docenti e tutor: «Quello della peer education è stato un progetto che ha annullato le distanze, dove tutti si sono messi in gioco», raccontano le tutor Donatella Liviero e Alessia Lovison, che nel progetto sono state supportate da Martina Grasso, volontaria di Servizio Civile. «Da soli si arriva fino a un certo punto, è l’unione che porta a quei traguardi che il singolo non riesce a raggiungere», sottolinea il docente Pietro Sangiuliano.

c.s.

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