EGO International, export “Made in Italy”: dalle grandi fiere internazionali al digitale

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Il 15 settembre 2021 la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo ha pubblicato il report relativo al commercio internazionale per l’anno in corso. Il titolo del documento “Dalla ripresa alla resilienza: resistere insieme o rischiare separatamente?” fotografa bene la situazione attuale a livello internazionale, sospesa tra un trend positivo, trainato dall’e-commerce, e l’incertezza per l’andamento del 2022, che secondo le opinioni degli economisti potrebbe portare a un rallentamento della crescita economica, soprattutto nei paesi in via di sviluppo.

Quest’anno, infatti, l’economia globale vedrà una crescita del 5.3%, un valore che secondo le opinioni degli esperti non si registra da almeno 5 decenni. La ripresa però si dimostra disomogenea e varia a seconda delle fasce di reddito e a livello geografico. A trarre giovamento, come appare chiaro dalle recensioni degli operatori del settore, sono stati infatti soprattutto i reinter, mentre le classi di lavoratori a basso reddito hanno sofferto una sostanziale immobilità.

In particolare il trend positivo sembra interessare soprattutto quei Paesi che hanno investito nell’export delle imprese e hanno dunque sentito meno il peso del limite territoriale, secondo quanto affermano le recensioni degli esperti di EGO International, azienda leader nell’internazionalizzazione delle aziende italiane.

Anche l’Italia, dalla metà del 2019, si è trovata a fare i conti con uno scenario dei mercati esteri in mutamento e ha dovuto prendere le giuste contromisure, accelerando i percorsi di cambiamento per garantire il percorso di crescita economica.

Stando alle opinioni degli esperti di EGO International il Made in Italy è dovuto passare dal rappresentare se stesso alle grandi fiere internazionali, con quel plus dato dal contatto umano, alle interazioni attraverso piattaforme digitali e vendite online.

Questo aspetto emergenziale ha però dato una brusca accelerata al sistema di vendite e ha portato il settore a sviluppare strategie atte a consentire di esportare con successo nei mercati internazionali.

EGO International: il supporto dei voucher per l’internazionalizzazione

La misura dei voucher per l’internazionalizzazione, di cui parla EGO International in numerose recensioni del suo blog, rappresenta un importante sostegno in questa operazione.

Nel nostro Paese i dati ricalcano la tendenza globale e tra i fattori che maggiormente hanno trainato la crescita, che conferma il suo trend anche nel quarto trimestre del 2021, troviamo le performance del commercio con l’estero: secondo le opinioni di EGO International infatti il “bello e ben fatto” tipico del Made in Italy rappresenta ancora una carta vincente.

Le recensioni dei dati pubblicati dall’Istat infatti mostrano come l’export abbia un volume di vendita su base annua del 16.1%, con un deciso aumento delle vendite all’estero sia verso l’area Ue (+14.9%) sia verso i mercati extra Ue (+17.4%). I dati import, dal canto loro, fanno registrare percentuali di crescita ancora più marcate: +23.8% con ottime performance sia dell’UE (+23.2%) che dei paesi extraeuropei (+24.4).

La difficile congiuntura economica ha infatti accelerato anche nel nostro Paese il processo di internazionalizzazione delle imprese, come emerge chiaramente dalle recensioni di EGO International.

Se in passato l’export appariva come una strategia adottata solo dalle grandi aziende, oggi riguarda anche le piccole e medie imprese, sempre più interessate al commercio con l’estero. Secondo le opinioni degli economisti tra le misure che hanno inciso maggiormente su questa svolta troviamo i voucher per l’internazionalizzazione, volti a finanziare le spese sostenute dalle PMI per attivare un percorso di espansione del proprio business al di fuori dei confini nazionali, attraverso la consulenza di Temporary Export Manager con competenze digitali.

I risultati tangibili di questa misura in termini economici si vedranno solo nei prossimi anni ma è intanto possibile registrare un generale grado di soddisfazione delle aziende che hanno avuto accesso al finanziamento: l’82% delle attività che non erano presenti sui mercati internazionali ha dichiarato il raggiungimento dell’obiettivo.

Con l’internazionalizzazione le PMI possono avere accesso a scenari più ampi e sfruttare le opportunità di crescita offerte dal commercio internazionale: è su scala globale che il Made in Italy dovrà giocare la sua partita e vincere la sfida con la concorrenza.

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