Economia. Imprese italiane in crescita (+14% nel 2021): cala anche il numero dei fallimenti aziendali

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Nonostante la pandemia, la Penisola è riuscita ad evitare il tracollo economico. Il settore delle imprese mostra infatti una ripresa non indifferente e, per certi versi, sorprendente. È la prova che il tessuto imprenditoriale italiano, quando viene messo di fronte a gravi difficoltà, riesce sempre a trovare in un modo o nell’altro gli spunti utili per risollevare la testa. Va però detto che molte aziende continuano a fallire, sebbene il numero delle chiusure sia in calo rispetto al 2020.

Imprese che nascono e imprese che chiudono

Si parte dalle buone notizie, ovvero dal tasso di natalità delle imprese in Italia, in crescita del 14% nel 2021, per un totale di oltre 330mila nuove aziende nate sul territorio tricolore, con un saldo positivo a fronte delle chiusure pari al +86%. Per quel che riguarda i fallimenti, il 2021 ha registrato un totale pari a circa 246mila cancellazioni: un dato comunque in calo rispetto al 2020, che per ovvie ragioni ha segnato un momento drammatico per molte imprese della Penisola, soprattutto in settori come la ristorazione e il turismo.

Va poi aggiunto che il Mezzogiorno ha contribuito parecchio ai dati visti poco sopra, dando un importante apporto con le sue nuove aziende nel 2021. Bisogna anche specificare che il peggio sembra essere oramai alle spalle: ci si augura di non dover assistere più a momenti come la parte finale del 2020, segnata da un record di fallimenti destinato ad entrare nella storia.

Per quel che riguarda le incidenze regionali, i fallimenti sono più diffusi nel Lazio, in Lombardia e in Toscana, con la Sicilia e la Sardegna che chiudono questo quintetto. Viceversa, in altre regioni come il Trentino, il Friuli e il Molise il tasso di incidenza delle chiusure è molto basso.

Cosa fare quando un’azienda fallisce?

Durante lo svolgimento della propria attività, l’imprenditore può trovarsi nella particolare condizione di crisi economico-finanziaria, che gli impedisce di pagare i debiti della società. Alla sua impossibilità di adempiere alle obbligazioni nei confronti dei contratti stipulati, consegue il diritto dei creditori alla riscossione dei propri crediti, attraverso la garanzia della parità di trattamento.

A tal proposito è necessario informarsi sulle procedure concorsuali, le quali si differenziano in base al loro scopo. Chiaramente è sempre il caso di farsi assistere da un esperto in materia, dato che le procedure fallimentari sono operazioni delicate, che non richiedono errori. Sono infatti diversi gli step che l’imprenditore dovrà affrontare, come l’istanza di fallimento, la fase di istruttoria e la sentenza, alla quale potrebbe seguire il pignoramento dei beni.

Va anche specificato che bisogna rispettare determinati paletti per poter dichiarare il fallimento della propria azienda, se a farlo non sono i creditori.

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