Economia. Buoni fruttiferi postali, come ottenere interessi pattuiti

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Nei primi mesi del 2019 arriveranno a scadenza molti buoni fruttiferi postali della serie O, P e Q sottoscritti dai consumatori e per i quali Poste Italiane si rifiuta di riconoscere i rendimenti riportati nelle tabelle apposte sul retro degli stessi.

Si tratta di buoni postali emessi successivamente al giugno del 1986, data in cui l’allora Ministro del Tesoro aveva modificato i rendimenti, con effetto retroattivo e in misura fortemente negativa, per i quali le tabelle apposte sul retro degli stessi e riportanti i rendimenti per i prossimi trent’anni evidenziano ancora gli interessi previsti prima della modifica introdotta dal decreto ministeriale.

Per tali buoni la Corte di Cassazione a Sezione Unite con la Sentenza 13979/2007 ha espresso il diritto dei consumatori a vedersi riconosciuti i rendimenti riportati nei buoni fruttiferi postali a prescindere da quanto disposto dal decreto ministeriale affermando che “nella disciplina dei buoni postali fruttiferi (…), il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli si forma sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni di volta in volta sottoscritti; ne deriva che il contrasto tra le condizioni, in riferimento al saggio degli interessi, apposte sul titolo e quelle stabilite dal d.m. che ne disponeva l’emissione deve essere risolto dando la prevalenza alle prime, essendo contrario alla funzione stessa dei buoni postali destinati ad essere emessi in serie, per rispondere a richieste di un numero indeterminato di sottoscrittori che le condizioni alle quali l’amministrazione postale si obbliga possano essere, sin da principio, diverse da quelle espressamente rese note al risparmiatore all’atto della sottoscrizione del buono”.

Contraddicendo il principio di diritto affermato dalla Cassazione, ancora oggi Poste Italiane, si rifiuta spesso di riconoscere i rendimenti riportati nelle tabelle apposte sul retro degli stessi.

Il diritto dei consumatori a vedersi riconosciuto quanto risultante dalle tabelle apposte sui buoni postali è stato ripetutamente affermato anche dall’Arbitro Bancario Finanziario che, in numerose sue decisioni, ha altresì riconosciuto il diritto dei possessori di buoni per i quali è stato variato il rendimento in forza di apposito timbro riportante i nuovi rendimenti per gli anni dal 1° al 20°, a ottenere per gli anni compresi dal 21° al 30° l’originario rendimento previsto nella tabella.

Invitiamo tutti i possessori di buoni fruttiferi postali, che sono scaduti o stanno scadendo, a rivolgersi allo Sportello del Consumatore di Biella, sito in Corso Risorgimento n. 15, telefonando allo 015.401444 oppure 015.8461457 o scrivendo a info@consumatoribiella.it, per far controllare i propri buoni e verificare il diritto ad ottenere l’applicazione dei rendimenti riportati nel buono stesso.

Comunicato Stampa Sportello del Consumatore

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