Dopo la sospensione di 23 agenti della Penitenziaria a Biella, FdI presenta in Parlamento una proposta di legge per abolire il reato di tortura

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Succede che a Biella vengano sospesi 23 agenti della polizia penitenziaria in esecuzione di un’ordinanza del Gip in cui si parla espressamente di “Tortura di Stato” ai danni di tre detenuti ospiti della casa circondariale di via dei Tigli. Le indagini disposte dalla Procura della Repubblica cittadina hanno messo in luce torture fisiche e psicologiche.

Ad inchiodare gli agenti, oltre alle parole dei tre detenuti, sono stati i filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza e i referti medici. Dal materiale probatorio è emerso che le vittime degli abusi sono state colpite con schiaffi, calci e pugni mentre erano ammanettate e dopo essere state denudate.

Questi i fatti. L’altro fatto è che, per coprire una vicenda vergognosa come questa, senza alcun ritegno, o la minima ombra della stessa vergogna, a Roma, in Parlamento, è approdata una proposta di legge “patriottica” che vede come prima firmataria tale Imma Vietri, Fratelli d’Italia.

Con lo stesso impeto di furore italico tanto caro a molti di loro, i fratellini, per rendersi utili e dare una mano ai poveri agenti della Penitenziaria, cosa avranno mai pensato di fare?

Semplice: cancelliamo il reato di tortura.

Meraviglioso! Un’intuizione davvero geniale!

Per oggi, dalle “cronache marziane” targate FdI, è tutto. Ma non è poco.

 

 

 

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